Vesuvio, vincoli più smart: via libera a gazebo e servizi per rilanciare aree incolte che alla lunga rappresentano problemi
C’è chi la chiama la “svolta pre elettorale” e chi invece “la svolta – se pur piccola – dei territori” sotto il Vesuvio. Depositi, spogliatoi, spazi per la degustazione dei prodotti agricoli tipici: sul Vesuvio si potrà costruire, solo questo però. Il consiglio regionale della Campania, infatti, ha approvato una legge che consente l’installazione di strutture removibili, leggere, in legno o pietra lavica, destinate a usi circoscritti. Non è una rivoluzione, ma è una novità per certi versi storica, perché apre un varco nella rigidità dei divieti imposti dalla legge regionale 21 del 2003, quella che istituì la zona rossa vietando ogni nuova edificazione.
La proposta porta la firma di Mario Casillo e Carmine Mocerino, due consiglieri in prima linea e dalla prima ora proprio per la modifica dei vincoli imposti ad un’area da troppo tempo mai analizzati e cambiati, alla luce delle evoluzioni dei territori. “Abbiamo voluto dare uno strumento alle comunità locali che da anni convivono solo con divieti e limitazioni. La nostra non è una forzatura, ma una scelta equilibrata, che consente di guardare al Vesuvio come a una risorsa e non soltanto come a un problema – sottolinea Carmine Mocerino, consigliere ricandidato alla Regione -. Per troppo tempo il tema Vesuvio è stato affrontato soltanto in chiave emergenziale, legata al rischio eruttivo. Noi pensiamo che la sicurezza resti prioritaria, ma non può essere l’unico parametro. Favorire un turismo di qualità, legato ai prodotti tipici e alla cultura del territorio, è un modo per presidiare la montagna, non per abbandonarla”.
I commenti sono chiusi, ma trackbacks e i pingback sono aperti.