VERSO IL VOTO A POMIGLIANO D’ARCO – Movimento 5 Stelle e Partito Democratico spiegano i motivi della loro assenza

Pomigliano d’Arco – “Non esistevano le condizioni per un progetto serio e di prospettiva del centrosinistra in grado di dare una speranza e un futuro a Pomigliano d’Arco e per questo abbiamo deciso di non presentare la lista del Partito Democratico alle prossime elezioni comunali. Il ritiro del Movimento Cinque Stelle e il sostanziale dissolvimento del cantiere del centrosinistra ci inducono a fare tabula rasa e ripartire da zero. A tal proposito procederemo alla nomina di un commissario del circolo PD di Pomigliano” – è quanto dichiarano Antonio Misiani, commissario regionale e Giuseppe Annunziata, segretario metropolitano del PD.

A Pomigliano dove il laboratorio Pd-Grillini era nato, dando vita anche ad un incubatore di governo (fallito anch’esso) è finito tutto. Anche i Grillini che qui avevano la propria roccaforte legata all’ex ministro Luigi Di Maio, non hanno presentato una lista per le prossime elezioni.

“Il Movimento 5 Stelle non presenterà una propria lista alle amministrative di Pomigliano d’Arco. Ci dispiace, abbiamo provato a creare le condizioni per un percorso condiviso, ma il tempo è stato poco e la coalizione era troppo debole e poco unita per poter andare avanti”. Così Elena Vignati, coordinatrice provinciale di Napoli per il Movimento 5 Stelle, commentando lo scioglimento della coalizione di centrosinistra per le amministrative a Pomigliano d’Arco, della quale faceva parte anche una frangia del Pd locale, e che fino a ieri mattina sembrava unita attorno alla candidatura a di Marco Iasevoli, sindaco di Avvenire vicino a “Per, per le persone e la comunità”.

“Stiamo lavorando per creare un gruppo territoriale del M5S forte – ha aggiunto – affinchè sia indipendente dalle correnti che alla fine hanno destabilizzato tutti. Ma la commistione nel resto della coalizione tra il vecchio ed il nuovo era tale che ci ha imposto una battuta d’ arresto.Siamo stati corretti sin dall’inizio, ma di tutte le liste che devono essere con noi per questa tornata elettorale, alla fine, ne sono rimaste quattro, e non garantivano una serenità politica tale da portare avanti un discorso programmatico forte”.

 

 

 

 

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