Tangentopoli a San Giorgio a Cremano, parlano Raffaele Peluso e Giuseppe Caturo

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San Giorgio a Cremano – Raffaele Peluso, il potentissimo funzionario comunale agli arresti domiciliari per una serie di reati che in associazione avrebbero messo in ginocchio legalità e trasparenza a San Giorgio a Cremano, non ci sta a finire come unico colpevole e tenta di spiegare il senso delle intercettazioni in ufficio e a casa con la sua giovane compagna e soprattutto quel rapporto così troppo intenso con le ditte impegnate in molti appalti,  affidati spesso senza gara, in una San Giorgio a Cremano che non vuole passare per “tangentopoli a cremano ” come appellato dal Movimento Cinque Stelle in merito a questa brutta pagina di pubblica amministrazione locale che ha tirato dentro oltre a funzionari comunali e ditte anche l’attuale sindaco Giorgio Zino e dell’ex sindaco Mimmo Giorgino.  Peluso ha parlato per tre ore, rispondendo alle domande del giudice Marina Cimma e del pubblico ministero Ida Frongillo. Assistito dall’avvocato Giuseppe De Angelis, ha affrontato l’interrogatorio di garanzia provando a dare la propria versione dei fatti che almeno nell’impianto accusatorio tengono conto maggiormente delle intercettazioni che della denuncia dell’ex moglie (Anna Crescente) che dopo il tradimento e poi la separazione, perché Peluso nel frattempo era andato a vivere con l’attuale compagna, ex stagista al comune (finita non tanto stranamente in una Short List per incarichi comunali), ha raccontato alla polizia il presunto giro di mazzette che gravitavano al Comune, circostanziando date, importi e i presunti attori protagonisti dell’intera vicenda.  È stato un lungo interrogatorio anche quello dell’imprenditore Luigi D’Alessandro e dell’ingegnere Giuseppe Catauro. Assistiti dall’avvocato Gennaro Lepre, hanno risposto alle domande del gip fornendo spiegazioni e chiarimenti. È stata presentata anche una memoria con una documentazione allegata per motivare la linea difensiva e negare la speculazione corruttiva, dimostrare che i lavori furono fatti e al prezzo giusto. Ora è tutto agli atti. Intanto in città sono scesi i Cinque Stelle che chiedono le dimissioni del primo cittadino che nel frattempo ha incassato la solidarietà e la fiducia in aula di tutta la maggioranza.

 

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