Riceviamo e pubblichiamo: la lettera di un condomino vollese che segnala il suo disagio
Riceviamo e pubblichiamo
Gentile Redazione,
scrivo per segnalare una problematica già affrontata anni fa che ha coinvolto me e tutti i condomini del Parco Vulcano sito in via Gramsci a Volla. Un parco caratterizzato dal rispetto della quiete. Per anni abbiamo dovuto combattere con l’estrema inciviltà del campetto sportivo di fianco il nostro condominio. Schiamazzi, polvere in quantità industriale che impedisce di stendere indumenti sul balcone, urla e un uso spropositato di parolacce e termini poco consoni da ascoltare di sera e di notte, specie se ci sono bambini in casa ad ascoltare. Dopo diversi anni di disagio, segnalato anche tramite articoli di giornale e direttamente agli organi competenti, il campetto fu abbandonato, insomma una vittoria. Pochi giorni fa mi è capitato di leggere un articolo di un giornale locale che segnalava lo stato di abbandono del terreno e la richiesta di riaprire e riaffidare il servizio per riprendere l’attività calcistica. La paura che mi assale è di rivivere l’esperienza drammatica di anni fa. L’art. 659 del codice penale prevede che per “disturbo della quiete pubblica per mezzo di schiamazzi o, in generale rumori non dovuti” o “esercizio di un’attività rumorosa in violazione di leggi o regolamenti” gli esercenti che infrangono questa norma possano essere puniti con l’arresto fino a tre mesi o con un’ammenda da 103 a 516 euro. La mia abitazione è a ridosso del campo sportivo e per tutta la notte c’è un via vai di giovani che urlano, ridono e fanno schiamazzi, spesso lanciano il pallone in casa, lasciano bottiglie per terra, imbrattano tutto. Una sola volta mi sono permesso di chiedere che facessero silenzio ed ho ottenuto l’effetto contrario finanche con aggressioni verbali pesanti. Nel parco ci sono anziani e persone malate, non hanno nessun rispetto.
Il mio appello precede la presunta apertura del campo, mi auguro che qualora dovessero riprendere le attività, ci sia un organo competente a vigilare che tutto questo non accada.
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