Portici: la promessa dell’Amministrazione Comunale: “Riapriremo Villa Fernandes!”

villa-fernandez-porticiDa bene confiscato alla Camorra a immobile abbandonato. La maggioranza di Nicola Marrone interviene su Villa Fernandes, e promette la riapertura dell’ex residenza del boss, destinata probabilmente a divenire “la casa delle associazioni locali”: “È necessario che i cittadini si riapproprino degli spazi che gli sono negati.- ha detto il consigliere comunale Mauro Mazzone (GO!)- Tanti giovani potrebbero trovare motivo di crescita culturale e finanche professionale se si mettessero a sistema i tanti spazi chiusi che la città ha. La sfida dei prossimi mesi è quella di spalancare i cancelli di villa Fernandes, che è il simbolo della lotta alla camorra, alle energie sane delle tante realtà associative che animano il terzo settore cittadino. È un impegno che assumiamo e nel quale profonderemo tutte le energie a nostra disposizione. L’impegno nella lotta alla camorra e l’organizzazione delle migliori risorse della città saranno il paradigma d’azione con cui dovremmo riconquistare tutti gli spazi lasciati chiusi e abbandonati dalla precedente Amministrazione“.

 

10716071_10205375746175076_1058866984_nI riflettori mediatici sulla maestosa villa sita in Via Diaz erano già stati accesi domenica 23 Novembre con l’iniziativa “Clean Up” organizzata dagli scout del gruppo Agesci Portici 4. Quaranta sacconi di foglie e sterpaglie sono stati raccolti da un “esercito” di giovani volontari, e dagli operatori della “Leucopetra“, per ripulire il giardino della villa. Anche l’ Assessorato alla Legalità ha fortemente sostenuto la spontanea iniziativa:

Iniziativa lodevole. Bellissima la partecipazione giovanile ad un evento del genere, che testimonia l’attivismo e la volontà dei cittadini porticesi di riappropriarsi dei propri spazi. Bisogna tenere alta l’attenzione su questa villa: è impensabile che un bene confiscato alla Camorra resti ancora a lungo chiuso al pubblico”.

10806921_10205375745615062_1576863083_nUN DEGRADO LUNGO 16 ANNI: La storia di VillaFernandes è la storia di un abbandono lungo 16 anni. Confiscata nel 1988 al Clan Rea, l’ex residenza del boss sarebbe dovuta divenire, tramite un protocollo d’intesa siglato, nel 2010, da Curia arcivescovile di Napoli, Ente Provincia e Comune di Portici, un centro di prima accoglienza per il recupero dei tossicodipendenti, promosso dalla cooperativa “La Tenda” (legata alla Chiesa Cattolica). La struttura, però, non è stata mai utilizzata, ed è abbandonata all’incuria e al degrado. Da qui la decisione del Consiglio comunale di Aprile 2014 di recedere dal Consorzio S.O.L.E. (“Sviluppo Occupazione Legalità Economica”), ente provinciale che si occupa della gestione dei beni confiscati alla mafia.

Dal 25 febbraio scorso la depandance del bene ospita la sede territoriale e regionale del Collegamento Campano contro le camorre per la legalità e la non-violenza, G. Franciosi Onlus, ed è sede del Presidio di Libera di Portici, significativamente intitolato alla vittime innocenti di camorra Claudio Taglialatela e Teresa Buonocore.

 

Dario Striano

 

 

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