Ponticelli scende in piazza per urlare “No alla Camorra!!!”

Schermata 2015-01-26 a 17.17.10

Gli ultimi episodi di cronaca nera hanno acceso i riflettori della stampa locale sulla guerra di camorra a Ponticelli. Dopo l’incendio di un’abitazione e di un esercizio commerciale, l’esplosione di due bombe carta, e l’accoltellamento di un diciassettenne per una rapina, andati in scena nelle prime settimane di Gennaio; il presidio di Libera di Ponticelli, in collaborazione con Arci Movie e Terra di Confine, associazioni attive già da anni con azioni di sensibilizzazione contro la criminalità, ha immediatamente organizzato una manifestazione anti-camorra per “dimostrare la presenza di cittadini responsabili sul territorio”: “Ponticelli– ha detto Giovanni Leone di Libera- è cambiata in questi ultimi anni: l’azione di contrasto delle forze dell’ordine nel 2008 è stata forte, e il quartiere non è più quello dei Sarno. Adesso la volante della polizia non è più avvertita come una minaccia, ma è vista di buon occhio dai residenti. Io ritengo che Ponticelli non sia la nuova Scampia. Qui le piazze di spaccio ci son sempre state, ma poiché prima vi era un clan egemone tutto passava sotto traccia. Ora che invece manca una testa, tutto fa più rumore; ma in realtà le basi della droga sono notevolmente diminuite sul territorio. Oggi, siamo in strada per ribadire il nostro impegno contro le mafie. Un impegno di sensibilizzazione, di arte e di educazione che non può avere risultati immediati. Noi dobbiamo fare in modo che il giovane della zona, nel momento in cui sta per sbagliare, abbia qualcuno vicino che gli indichi la retta via. Per fare ciò abbiamo bisogno che i tanti spazi abbandonati vengano abbelliti e resi fruibili ai cittadini; bisogna ampliare la rete di comitati e associazioni territoriali; si deve tornare a dare centralità alla scuola e magari offrire opportunità di lavoro, soprattutto giovanile, riattivando le aziende confiscate ai clan. La mia più grande soddisfazione– ha concluso Giovanni Leone– è aver visto il nipote del vecchio boss Ciro Sarno mettere in fila i ragazzi per una manifestazione anticamorra. Segno che con l’educazione, anche i questo quartiere periferico di Napoli, tutto può cambiare”.

P.LeonePresente al sit-in anche la presidentessa della VI Municipalità, circoscrizione Barra San Giovanni, Anna Cozzino, che ha rivolto un appello al Questore, al Prefetto e al Sindaco di Napoli per un maggiore controllo del territorio: “Occorre che tutte le istituzioni facciano la propria parte per ripristinare la legalità nelle periferie. Anche il Governo centrale! La cui azione deve essere rivolta alla promozione di politiche lavorative-occupazionali e culturali per sottrarre i giovani dal disagio in cui vivono”.

A breve, non appena la Soprintendenza darà il suo OK, nella piazza Egizio San Domenico, verrà collocata una scultura in ricordo delle vittime innocenti dell’11 Novembre 1989, giorno in cui fu compiuta la cosiddetta “strage del bar Sayonara”, perché- come ribadito dal presidente di Arci Movie, Roberto D’Avascio“Ponticelli non è solo una periferia. Ponticelli è tante cose insieme: tante forze, energie, associazioni, idee, e soprattutto tante persone per bene”.

CAMORRA VESUVIANA: TRA VECCHI CLAN, IL PENTIMENTO DEI BOSS, E L’ASCESA DEI “GUAGLIONI“. 

flash mob terra contro camorraLa Periferia ad est di Napoli come la Terra di Mezzo della camorra vesuviana: sarebbero da ricondurre alla sanguinosa guerra tra clan rivali della zona orientale di Napoli gli episodi di cronaca nera accaduti durante la scorsa settimana nel quartiere di Ponticelli. Secondo il quadro delineato dall’ultima relazione della DIA ( Direzione Investigativa Antimafia) sulla Camorra napoletana, la progressiva migrazione dell’area di spaccio di stupefacenti, dalla Zona Nord a quella orientale di Napoli, avrebbe contribuito all’inasprimento dei conflitti tra le famiglie malavitose locali.

A Ponticelli, proprio il crepuscolo di alcuni storici sodalizi criminali ha ultimamente acceso i riflettori su una guerra in corso per il controllo dello spaccio della droga. La zona, anche dopo il tramonto dei Sarno (ridotti al solo Rione De Gasperi), rappresenta, infatti, la vera roccaforte del traffico di narcotici nell’hinterland vesuviano. Protagonisti della cruenta faida sono, da un lato, gli spietati De Micco, e dall’altro, gli uomini dei D’Amico, capaci di riunire intorno a sé un gruppo di giovani spregiudicati.

camorra sarno mazzarellaA San Giovanni, invece, il ridimensionamento del clan Mazzarella, così come quello dei rivali Rinaldi-Reale, ha permesso l’affermazione di una costola del clan Sarno, che non ha condiviso la collaborazione del boss Ciro, detto ’o Sindaco. Il “re” della mala vesuviana resta però il latitante, Raffaele Cuccaro, il cui clan, egemone soprattutto a Barra, estende i propri affari, legati alla droga, fino ai territori di Massa di Somma, Cercola e San Sebastiano. Resta preoccupante,– secondo la relazione della DIA- nella zona ad est di Napoli, la propensione allo scontro armato da parte di gruppi criminali, nemmeno ben strutturati, che vogliono imporre la loro leadership scalzando vecchie organizzazioni criminali in difficoltà. A suon di calibro nove.

Luana Paparo e Dario Striano

 

I commenti sono disabilitati