Piero De Luca firma per la segreteria del Partito Democratico, il Governatore uscente chiarisce la sua posizione a La 7: “Intesa sul programma sennò, mando tutti al diavolo”
“Ho appena depositato le firme per la candidatura alla carica di Segretario Regionale del Partito Democratico Campania. Desidero anzitutto ringraziare la Segretaria nazionale Elly Schlein, che con determinazione ha lavorato per consentire al PD campano di tornare a costituire i propri organismi dirigenti dopo anni di commissariamento. Un riconoscimento va al Commissario Antonio Misiani, per l’equilibrio e la serietà con cui ha svolto il suo compito. E rivolgo un ringraziamento sentito alle centinaia di iscritte e iscritti che in tutta la Regione hanno sostenuto la candidatura. La candidatura unitaria è una decisione che rappresenta, nell’attuale contesto, un atto di responsabilità e maturità politica della nostra comunità democratica, che ha scelto di evitare divisioni e concentrare le proprie energie sugli obiettivi strategici prioritari da raggiungere, nell’interesse del Partito e soprattutto dei nostri cittadini.
Tre sono i punti principali da cui intendiamo ripartire in questa fase: Difendere e valorizzare i risultati importanti raggiunti in dieci anni di governo regionale in settori fondamentali come sanità, lavoro, politiche sociali, ambiente, agricoltura, infrastrutture, trasporti, scuola, università, cultura e turismo, pari opportunità per tutte e tutti. Elaborare una piattaforma programmatica ambiziosa per fissare traguardi ancora più avanzati, nell’interesse dei nostri cittadini. Costruire, sulla base di un programma serio e condiviso, un’alleanza ampia con il Movimento 5 Stelle e le altre forze politiche e civiche del campo progressista, per confermare la guida della Regione ed impedire che la Campania venga consegnata a una destra che ha dimostrato incapacità di governo a livello locale e nazionale. La sfida che ci attende non è semplice. Ma con coraggio e determinazione, possiamo vincerla. Su queste basi, con entusiasmo e spirito di servizio, mi candido a guidare la nuova fase che abbiamo davanti, consapevole della grande responsabilità che mi attende, impegnandomi a costruire una comunità democratica aperta, inclusiva e plurale, rispettosa di tutte le sensibilità interne. Lavoreremo per una Campania sempre più moderna, solidale, dinamica e protagonista in Italia e in Europa. Un modello che possa contribuire in modo rilevante anche alla costruzione di una reale alternativa di governo alla destra a livello nazionale. Rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci in cammino. Avanti, insieme” così Piero De Luca nell’intervento che ufficializza definitivamente la sua candidatura (unica) a capo della segreteria regionale del Partito Democratico. Non senza polemiche, certo, ma col cognome che porta e con quello che la sua candidatura rappresenta, c’era da aspettarselo. .
Dal canto suo, De Luca senior, perché definire Piero il De Luca junior (ha un curriculum che sottosegretari e ministri non hanno) è riduttivo, a La7 non le ha mandate a dire. Un po’ per promozionale il suo secondo libro uscito da poco (il governatore è stato un attento studioso e ha messo mani a diverse pubblicazioni) “La sfida” un po’ perchè forse veramente è così.
“Se definiamo un programma di buonsenso, concretezza e serietà, io non pongo nessun veto personale, altrimenti manderò tutti al diavolo”. Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, intervistato a In Onda su La7, sulla candidatura di Roberto Fico. «Resto a quello che ci siamo detti: prima il programma, poi i nomi”. Quindi Fico per lei non è ancora il candidato? “Assolutamente no”. Quanto alla candidatura unica del figlio Piero alla segreteria campana del Pd, “ma quale intesa e quale accordo, è lui a fare un piacere al partito e alla coalizione e non viceversa”. A Marianna Aprile e Luca Telese che gli hanno riproposto una sintesi delle accuse lanciate negli anni scorsi ai Cinquestelle e allo stesso Fico, De Luca risponde: «Ho fatto polemiche feroci e non le cancello. Ma Giuseppe Conte sta facendo un lavoro importante per superare quella fase di demagogia e di infantilismo politico. Poi dobbiamo guardare al futuro con ottimismo, ma nessuno si illuda che io attenui le mie opinioni. Io non faccio intese con nessuno, dico quello che penso”.
De Luca considera «un atto di responsabilità aiutare lacostruzione di una coalizione progressista, ma con due condizioni: non sia buttato a mare il lavoro di 10 anni in Campania, e definire un programma chiaro e non demagogico. Se qualcuno dice chiudiamo il termovalorizzatore (ipotesi lanciata nei mesi scorsi da Fico, ndr), non ci sto e dirò quello che penso». De Luca potrebbe candidarsi per il Consiglio regionale? «Come no, dipende dalla voglia che avrò, ora mi sto dedicando a poesia, filosofia, arte, alle cose belle della vita». Il governatore definisce «bestialità” far rientrare in un accordo la candidatura unica del figlio Piero alla guida del Pd campano: «E’ una scelta che ha fatto la segreteria del partito, a me non interessa nulla. Il partito campano è stato sequestrato due anni e mezzo per un atto di discriminazione politica, poiché in Campania l’area riformista aveva avuto il 70 per cento. Poi sono maturate le persone, anche la segretaria nazionale, ma nessun patto e nessun mercato. E’ intollerabile che in questo maledetto paese non si possa valutare una persona per ciò che è a prescindere dal cognome». E quale sarà il futuro per Vincenzo de Luca? «Non so che farò, da campano sono sulla linea Napolitano-De Mita, quindi ho un altro quarto di secolo davanti, non vi illudete», sorride. «Daremo una mano a tutti quelli che vogliono lavorare con rigore per le nostre comunità, a condizione che ci sia un programma serio e non demagogico».
I commenti sono chiusi, ma trackbacks e i pingback sono aperti.