E’ morto Vincenzo Maria Siniscalchi, avvocato, parlamentare e appassionato della vita: era amico di Maradona e Proietti e aveva prodotto un film con Tinto Brass

Poliedrico, simpatico, appassionato. Ha vissuto una vita intera al massimo tra aule di tribunali, del parlamento e set cinematografici, perché anche il produttore di film ha fatto. Napoli piange l’avvocato Vincenzo Maria Siniscalchi. Scompare a 92 anni una figura poliedrica che ha segnato la storia della città: avvocato di Maradona, amico fraterno di Gigi Proietti, deputato per tre legislature, poi nel Consiglio superiore della magistratura, critico ma anche produttore cinematografico con Tinto Brass e molto altro. Era figlio dell’avvocato Francesco Saverio Siniscalchi, anch’egli penalista ed è stato assistente di Diritto romano e di Diritto penale all’Università di Napoli, quindi Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli e di numerosi organismi internazionali. Giornalista pubblicista, è stato componente della giunta esecutiva della Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Come pubblicista è stato critico cinematografico e ha collaborato alle pagine culturali del Paese Sera, del Mattino, del Corriere di Napoli e altre numerose riviste.

Tra le sue difese indimenticabile fu quella in favore di Diego Armando Maradona in processi penali e di giustizia sportiva, Franco Califano nel processo Cutolo-Tortora, Gigi Sabani, Tinto Brass, Michelangelo Antonioni e numerosi personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport.

Nel processo per l’omicidio di Marta Russo, difese Salvatore Ferraro dall’accusa di favoreggiamento. Negli anni ’70 è stato impegnato nella difesa di imputati per reati connessi alle attività dei NAP (Nuclei Armati Proletari) e di Autonomia operaia, in particolare la cittadina tedesca Petra Krause. Negli anni ’80 ha difeso i politici Ciriaco De Mita, Vincenzo Scotti, Antonio Cariglia (segretario del PSDI) e in numerosi altri processi di Tangentopoli.

Il 22 ottobre 1995 alle elezioni suppletive della Camera dei deputati nel collegio “Napoli-Vomero”, fu eletto deputato con una coalizione RC-PDS. Rieletto nel 1996 con il Partito Democratico della Sinistra-Ulivo, e dal 2001 al 2006 con i Democratici di Sinistra-Ulivo, sempre nel maggioritario, e quindi eletto presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera.

È stato proponente e relatore di numerose leggi in materia di Legislazione Penale anti-corruzione anche in qualità di vicepresidente della Commissione speciale anticorruzione (1997-2001). Ha più volte presieduto il Comitato per la Legislazione nonché organismi interparlamentari. È stato eletto, in quota DS, componente laico del Consiglio superiore della magistratura per il quadriennio 2006-2010 con 710 voti a favore espressi dal Parlamento italiano.

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