A Pollena Trocchia Natale amaro per i bimbi della Donizetti che fanno il “tempo prolungato”: la denuncia di una mamma per i disservizi della mensa alle elementari

Pollena Trocchia – Natale amaro per i bambini quando fanno l’orario pieno a scuola e pranzano in classe. Qualcuno sta tirando un sospiro di sollievo in vista delle festività natalizie e della ripresa il prossimo anno di tutte le attività didattiche, ma  “È inaccettabile continuare a far finta di nulla di fronte a ciò che sta accadendo con il servizio mensa scolastica dei plessi che usufruiscono dell’orario pieno della “Donizetti”. Da tempo, ormai, la mensa arriva con grave ritardo, spesso oltre le 14, lasciando bambini della scuola primaria e, soprattutto, dell’infanzia, completamente digiuni per ore. Parliamo di bambini piccoli, in piena fase di crescita, per i quali il pasto non è un dettaglio, ma un bisogno primario e fondamentale. I pasti, provenendo da comuni non limitrofi, arrivano freddi e poco appetibili; Il risultato è che molti bambini mangiano pochissimo o nulla e che altri tornano a casa addirittura digiuni. Stiamo raggiungendo situazioni assurde e dolorose, con bambini che piangono perché hanno fame, che diventano nervosi e stanchi, “costringendo” le mamme a ritirarli prima da scuola. Questo non è solo un disservizio: è una mancanza di rispetto verso l’infanzia.

Chiedere a un bambino piccolo di “resistere” è semplicemente ingiusto. Le insegnanti, che nulla hanno a che fare con questo disservizio, si trovano inermi e mortificate, costrette a gestire bambini affamati senza avere alcun potere di intervento. Anche loro subiscono le conseguenze di un sistema che non funziona e che le mette in difficoltà davanti ai bisogni più elementari dei bambini” scrive la signora Maria Gammella sul Gruppo I Cittadini di Pollena Trocchia, diventato cassa armonica delle denunce e in tante occasioni anche strumento di risoluzione dei problemi dei cittadini comuni, di quelli cioè che non hanno “peso” nelle stanze dei bottoni. Veniamo all’intervento della signora.

“Come genitori, siamo ancora più indignati dal fatto che il servizio mensa venga regolarmente pagato, con puntualità e senso di responsabilità da parte di tutte le famiglie. Paghiamo un ticket per un servizio che, di fatto, non viene garantito.  Quando un servizio esiste ed è a pagamento, deve essere un diritto, non una concessione aleatoria. Qui non si tratta di capricci o di lamentele superficiali. Si tratta di dignità, di tutela dei minori, di rispetto nei confronti di tutti. Un servizio mensa che lascia bambini senza cibo, perché non è un esagerazione quest’ultima frase ma una mera constatazione, non è un servizio, ma un grave disservizio che ricade interamente sulle spalle dei più piccoli, che non hanno voce per difendersi. Chiediamo con urgenza un intervento concreto, immediato ed efficace. Chiediamo che questa situazione venga presa sul serio, monitorata e risolta. Perché quando si parla di bambini, non si può aspettare, non si può minimizzare, non si può chiudere gli occhi. I bambini non possono pagare le inefficienze degli adulti. E noi genitori non siamo più disposti ad accettarlo” la lunga lettera firmata dalla signora Maria Gammella a cui sono seguiti tantissimi interventi di altri genitori che denunciano la questione.

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