Libera sulla proposta di vendere i beni confiscati: “Lo Stato non deve arrendersi alle mafie”

“Quelle espresse dal presidente della Regione Campania sono parole fuorvianti e pericolose. La vendita dei beni confiscati a significherà una cosa soltanto: che lo Stato si arrende di fronte alle difficoltà del loro pieno ed effettivo riutilizzo sociale, come prevede la legge. Il vero fallimento è parlare di vendita. Uni schiaffo alla legge 109/96, un attacco alle migliaia di  realtà dell’associazionismo, del volontariato e della cooperazione sociali. Ma anche alle istituzioni assegnatarie di beni immobili confiscati che in questi anni hanno creato economia, lavoro pulito sottraendo ai boss lo strumento del consenso. Del resto in alcuni casi la vendita  ad alcune categorie di soggetti è già possibile come extrema ratio e come tale deve essere considerata e non una scorciatoia per evitare le problematiche che si riscontrano nella destinazione e assegnazione dei beni. Oltre alla forte preoccupazione che svendendo i beni confiscati non si fa altro che favorire i clan, che potrebbero riacquistare i beni tramite prestanome e riciclando i patrimoni e le ricchezze accumulate illecitamente”. A dirlo i vertici di Libera Campania.

I commenti sono chiusi, ma trackbacks e i pingback sono aperti.