Giorgio Zinno il più votato in Campania, il flop di Carmine Mocerino e il successo di Salvatore Madonna: le regionali targate Vesuvio
“E’ il frutto di un lavoro di squadra, fatto da tanti amici”. Giorgio Zinno, 44 ani, già sindaco di San Giorgio a Cremano, è stato il più votato alle ultime elezioni regionali. Candidato nella lista del Pd per la circoscrizione di Napoli ha avuto 39.457 preferenze. A seguirlo è stato il consigliere comunale di Napoli, Salvatore Madonna, con 38.890 preferenze. Zinno e Madonna sono stati entrambi supportati in campagna elettorale dal capogruppo uscente del Pd, Mario Casillo, che non si è ricandidato. Nella sua città dove a lungo è stato sindaco (si è dimesso per poter partecipare alle regionali) ha fatto il pieno di voti ma tantissime le preferenze raccolte in altri comuni dell’area vesuviana. Ascolto della gente, confronto costante e lavoro per trovare soluzioni ai problemi indicati sono stati gli ingredienti di un successo che, dice, “va abbinato ad un grande gioco di squadra che è stato fatto”. Ma l’aver fatto l’amministratore locale di una delle città più popolose della provincia di Napoli per diversi anni “ha certamente sviluppato la capacità di saper essere all’ascolto”.
Zinno fa parte di una coalizione che raccoglie una pesante eredità, quella che sarà lasciata dal presidente De Luca. Una coalizione che dovrà continuare il lavoro fatto “ed essere sempre al servizio della gente”, puntualizza, puntando innanzitutto sulla sanità, “con l’obiettivo di ridurre le liste di attesa” o garantire “servizi più efficienti” come nei trasporti.
Un successo, quello di Zinno, che si scontra con un problema ormai strutturale, l’astensionismo. “Gli elettori non sono andati a votare non perché hanno percepito la Regione come un ente distante – dice – quello dell’astensionismo è un fenomeno che riguarda tutte le elezioni. Ma quando, al più presto, completeremo gli ospedali e le case di comunità, avremo nuovi treni sulle nostre reti ferrate regionali – conclude Zinno – tutti i cittadini capiranno che tutto ciò è possibile grazie al lavoro che viene svolto in Regione. Un ente che non è affatto lontano”.

Flop dopo quattro legislature in Consiglio per Carmine Mocerino, in tandem con l’ex assessora Lucia Fortini: lei entra, lui no. 17763 voti lei, 11033 preferenze per lui, con un nettissimo scarto di 6000 voti che non sono affatto pochi se si pensa alla “coppia di fatto” battezzata dal governatore uscente De Luca.
“Ho sempre rifuggito l’ipocrisia in ogni sua forma e non cambierò certo ora, nel mentre scrivo questo messaggio. Vivo questi giorni non facili con animo sereno e testa alta – lo sfogo di Mocerino che dopo anni trascorsi nelle stanze di palazzo prima col centro destra poi con De Luca deve tornarsene all’azienda di famiglia a Somma Vesuviana e potrebbe scaldare i muscoli per una futura candidatura a sindaco, se riuscisse a ricucire gli strappi con i gruppi politici locali – Il risultato elettorale conseguito non mi premia ma rifarei tutto ciò che fatto, errori compresi. So di averne commessi, sempre in buona fede, in un mondo, quello della politica, dove principi e valori non hanno quasi più cittadinanza. Mi stringo a quanti si sono stretti a me in questi anni e nella campagna elettorale appena conclusa. Insieme abbiamo costruito una comunità, fatta di uomini e donne che testardamente credono che sia ancora possibile fare politica “diversamente”. Un augurio di cuore per la sua rielezione in Consiglio regionale amica e compagna di viaggio verso la quale la nostra comunità è stata leale fino in fondo”.


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