ELEZIONI REGIONALI CAMPANIA 2025 – A sinistra si turano il naso ma dicono “sì”, a destra prendono tempo. E spuntano i nomi di due donne
“De Luca, mettendo a capo del Pd campano il figlio, si sta imponendo come governatore ombra. Ma stavolta si può cambiare, e il centrodestra è in campo per vincere. Qualche settimana in più per scegliere il nome giusto non è un problema” ha detto ad Adolfo Pappalardo in un’intervista su Il Mattino, l’ex ministro oggi leader di Noi Moderati Mara Carfagna
“La a partita di oggi è totalmente diversa da quella del passato. Le vecchie regionali, nel 2020, sono state l’ultimo giro di giostra di una sinistra che si riteneva salda al potere nazionale e locale. Era l’epoca del governo Pd-M5S e del sicuro bis di Vincenzo De Luca. Oggi lo schema è completamente cambiato. Pd e M5S sono stati nemici giurati per cinque anni sul territorio campano e ora devono convincere gli elettori di poter governare insieme. E’ un’alleanza tra deboli che faticherà a risultare credibile. Per di più, la saggia scelta del centrodestra di non cedere sul terzo mandato renderà meno influente l’apparato deluchiano, quel famoso “patto delle fritture” che ha a lungo sorretto la sinistra campana. Stavolta si può cambiare, e il centrodestra è in campo per vincere. Qualche settimana in più per scegliere il nome giusto non è un problema” ha continuato a dire la Carfagna e quando Pappalardo le ha chiesto di una sua sempre più possibile candidatura, non ha esitato: «Non ci sono “nomi di punta”, c’è una rosa di possibili candidati sottoposta dai partiti ai leader della coalizione, senza preclusioni per nessuna forza politica. E’ un metodo che ho sempre trovato giusto anche perché aiuterà, un minuto dopo la scelta, a fare squadra tra noi. Nessuno sta sgomitando, nessuno sta mettendo veti sugli altri, nessuno sta proponendo patti scellerati per dare il suo placet: queste manfrine le lasciamo agli altri. Sono certa che questa serietà pagherà nelle urne».
Assieme a Mara Carfagna il nome che circola nel centro destra è quello della parlamentare Annarita Patriarca, deputata di Forza Italia, in ottimi rapporti anche con i socialisti di destra e con tutti i vecchi democristiani oggi nel centro sinistra. Napoletana, erede di una solida tradizione democristiana di famiglia, ex sindaco, ex consigliera regionale, oggi parlamentare: un buon curriculum, se non fosse. Che proprio il suo partito l’ha di fatto esclusa dai vertici regionali e provinciali, cambiando di punto in bianco i coordinatori. Qualora passasse l’idea di una donna, sia Mara Carfagna transfuga da Forza Italia che la Patriarca, sarebbero “contestabili”. Potrebbe essercene una terza che gli esponenti di Lega e Fratelli d’Italia vorrebbero trovare nell’Università.
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