ELEZIONI A NAPOLI – Gaetano Manfredi è il sindaco di Napoli: sbaraglia tutti e vince al primo turno

Napoli – Ha scelto la città e Napoli sceglie Gaetano Manfredi che stravince al primo turno la corsa per il governo di Palazzo San Giacomo. L’ex ministro dell’Università nel governo “Conte bis” è il nuovo sindaco della città superando di quasi tre volte il candidato del centrodestra, Catello Maresca, con circa il 63% delle preferenze. Staccati al palo Antonio Bassolino (poco più dell’8%), Alessandra Clemente (ferma al 5%) e Matteo Brambilla (che dopo le elezioni lascia definitivamente il Movimento 5 Stelle). L’ex rettore fa il pieno anche nelle Municipalità e assume l’incarico di sindaco della Città metropolitana. L’arrivo di Gaetano “Nino” Manfredi ha definitivamente posto fine alla rivoluzione arancione di  Luigi de Magistris (che rischia di non entrare nemmeno in Consiglio Regionale in Calabria dove si è candidato presidente) poi rivelatasi un bluff riportando Napoli nel baratro. Alle urne 366.549 persone, circa il 64% ha votato per Manfredi.

Presto, prestissimo il prefetto firmerà il decreto di nomina. Poi ci sarà il giuramento in Corte di Appello, Manfredi ha sbaragliato tutti: il nuovo, il vecchio e l’antagonismo. La città ha votato ‘o prufessore nonostante timidamente abbia ammesso di tifare per la juve quando Maresca voleva farne un cavallo di battaglia. Manfredi, ingegnere cresciuto alla scuola di Edo Cosenza e tra i suoi migliori allievi, che poi significa essere tra i migliori su scala internazionale, alle invettive e alla campagna folkloristica ha proposto contenuti, ha percorso la strada e incontrato la gente. Quartiere per quartiere, categoria per categoria, non ha lasciato nulla al caso. Si è tolto la cravatta e senza bandana come de Magistris ha fatto davvero una rivoluzione. Ha parlato ai bambini di San Giovanni a Teduccio, ai vecchietti della Sanità e ai giovani della rigenerazione urbana dei Quartieri Spagnoli, al Vomero e a Barra, a Ponticelli e a Posillipo. Il codice era sempre lo stesso: io ci metto la faccia, per il rilancio della città. Senza demagogia, prima di accettare la candidatura ha preteso che l’asset governativo stanziasse dei fondi per il rilancio di Napoli, a partire dai conti lasciati in rosso da de Magistris (e da chi l’ha receduto, per la verità) e dal Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca non ha accettato dictat o consigli su come fare la campagna elettorale, ma l’appoggio elettorale. E’ riuscito a smarcarsi dalle etichette e contro ogni pronostico si è mimetizzato al tessuto urbano, anche a quello più disastrato, essendo sempre se stesso, senza mai snaturarsi o trascendere in populismi dell’ultima ora.  “Grazie a Napoli e ai napoletani. È un risultato straordinario che per noi rappresenta una grandissima responsabilità e grande gioia. Napoli ha chiaramente detto ‘vogliamo voltare pagina’, noi non siamo solo ‘pizza e mandolino’ ma siamo città di grande competenza e professionalità”, ha detto in conferenza stampa, dove erano presenti il presidente della Camera, Roberto Fico, il ministro degli Esteri, Luigi di Maio, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, e Giuseppe Provenzano, vice segretario del Pd “Ho sentito Conte, è molto contento del risultato. Conte è sempre stato vicino, insieme faremo un grande lavoro”, ha dichiarato. “Saremo all’altezza della sfida e la affronteremo insieme al Governo e alla Regione Campania in un rapporto leale e franco”. Questa, dice, “è stata la vittoria dei cittadini di Napoli, hanno vinto i napoletani”. “Dall’inizio abbiamo detto che non raccontavamo favole e che avremmo affrontato i problemi, lo faremo sul debito finanziario perché Napoli da sola non ce la fa”. Sull’ampia coalizione che lo ha sostenuto Manfredi ha dichiarato: “Napoli ha avuto un successo straordinario grazie ad una coalizione ampia che mette insieme esperienze diverse. Un progetto comune, una visione europea che credo possa essere importante anche a livello nazionale”. “La prima cosa che farò? Riaprirò il Comune perché i cittadini mi dicono che chiamano e nessuno risponde al telefono”, ha proposto Manfredi. “È una città completamente ferma e paralizzata per questo faremo presto la giunta, per dare risposte nei tempi più brevi possibili” e chi lo conosce sa che la prima cosa che farà a Palazzo San Giacomo sarà controllare perché nessuno risponde a telefono, magari provando a chiamre lui stesso epr vedere cosa succede davvero.

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