“In Campania andiamo nella direzione della candidatura di Roberto Fico, si vanno sciogliendo i nodi politici e si sciolgono perché si è impegnata in prima persona la segretaria Elly Schlein, il responsabile organizzazione Igor Taruffi, io nella mia veste di commissario. Stiamo costruendo una larga coalizione in ottica di discontinuità, perché De Luca non può ricandidarsi e noi eravamo contrari al terzo mandato. Io ho lavorato sin dall’inizio di mio mandato di commissario per l’unità del Pd e l’allargamento della coalizione a M5s e Sinistra italiana, che non erano nella maggioranza di Vincenzo De Luca” il commento di Antonio Misiani, commissario del Pd in Campania dopo le giornate intense trascorse. Di fatto, non è ancora nulla di ufficiale per le elezioni ma il primo step, quello fondamentale per l’interventismo delucidano, il congresso regionale è stato fatto. Si andrà a voto, candidato unico Pietro De Luca, tra il 25 e il 28 settembre, mentre la data per le elezioni regionali in Campania dovrebbe cadere tra metà e fine novembre.

Tranne sconvolgimenti delle ultime ore, alla segreteria del Pd correrà solo il figlio di Vincenzo De Luca che di fatto non si è ancora espresso pubblicamente riguardo a nulla. Ha solo trattato e orchestrato la sua uscita da Santa Lucia, “imponendo” il figlio come candidato unico alla segreteria regionale. Il partito, non in toto, ha accettato con l’intermediazione diretta delle segreteria nazionale che pare in più interventi abbia sedato lo spirito interventista di Marco Sarracino e Sandro Ruotol (nella foto sopra)  fin dall’inizio poco inclini alla candidatura unica di De Luca che di fatto, se non fossero stravolti tutti gli equilibri, per quanto pecari, tra meno di un mese sarà il nuovo segretario del Partito Democratico in Campania.

Domani per la diretta del Venerdì, di ritorno da una brevissima vacanza, il Presidente Vincenzo De Luca dirà la sua e certamente non le manderà a dire a nessuno.