Presentato il dossier Mobilitaria sulle grandi città italiane: a Napoli ombre e qualche luce
Un quadro fatto di ombre e qualche luce quello sulla mobilità sostenibile a Napoli contenuto nell’8/o Rapporto Mobilitaria 2025, elaborato da Kyoto Club insieme all’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Cnr.
Il rapporto, che presenta valutazioni e dati disponibili relativi all’anno 2024 o precedenti, indica che Napoli, fra le 18 grandi città italiane monitorate, “si posiziona al quint’ultimo posto, dopo Milano, rispetto al raggiungimento al 2030 dei target europei di mobilità sostenibile” e ci sono quindi numerose cose “da fare per colmare il gap esistente rispetto in particolare ad alcuni obiettivi”.
MOTORIZZAZIONE PRIVATA – Nel periodo 2017-2023 continua ad aumentare anche nel capoluogo campano il tasso di motorizzazione privata: ogni 1.000 persone, si legge nel rapporto, ci sono 795 auto e moto; Napoli risulta nella parte medio-alta delle città più motorizzate.
L’80% del parco veicolare privato ha più di otto anni di età e il 68% una classificazione Euro 4 o inferiore: la città del Vesuvio ha il parco veicolare più vecchio ed inquinante fra tutte le 18 città monitorate dall’Osservatorio.
2,6 su mille le auto elettriche: anche per questo indicatore la città si colloca ultima sempre fra le 18 città monitorate.
TRASPORTO PUBBLICO – Nel capoluogo campano erano presenti, nel 2022, 18,8 km di metropolitana, 16,7 km di tram e 18,5 km di filobus, ai quali si aggiungono le funicolari.
Questi sistemi di trasporto su ferro contribuivano all’offerta di trasporto pubblico complessivo nella misura, rispettivamente, del 50,8%, del 2,6%, del 2,4 e del 3,7%, mentre gli autobus per il 40,5%. Nel rapporto vengono però segnalate le tante iniziative successivamente avviate e attuate – nuovi treni, nuove stazioni, nuove linee – che “riguardano soprattutto il trasporto su ferro, che costituisce la componente essenziale per la città per una mobilità sostenibile”.
MOBILITÀ ATTIVA – Per quanto riguarda le piste ciclabili fra il 2016 ed il 2021, sono 19 km, pari a 0,2 chilometri ogni 10.000 abitanti rispetto allo standard europeo per una città di queste dimensioni che dovrebbe essere di almeno 10 km/10.000 abitanti. Per questo indicatore il capoluogo campano si colloca ultima fra le 18 città monitorate, ma negli anni più recenti la rete è stata ampliata: lo stesso rapporto indica una rete di 25 chilometri nel 2023, in espansione.
Per quanto riguarda le aree pedonali, nel 2022 la loro densità era di 33,4 mq per 100 abitanti, al settimo posto fra i 14 comuni capoluogo di città metropolitana come densità per abitante di pedonalizzazioni.
MOBILITÀ CONDIVISA – Sul piano della mobilità condivisa nel 2022 risultano essere presenti servizi di car sharing, bike sharing e di micromobilità elettrica in sharing.
SICUREZZA STRADALE – Oltre 2.300 gli incidenti stradali nel 2022 con 23 morti e più di 3.000 feriti. Per numero di morti in rapporto alla popolazione Napoli è al terz’ultimo posto fra i 18 comuni monitorati. Incidenti mortali in aumento nel 2023, con un più 61 per cento in città, “tanto da indurre il Comune ad agire”. I primi di giugno 2024 è iniziata l’istallazione di dossi rallentatori, le “strisce pedonali rialzate”, in alcune strade ritenute sensibili a causa dei gravi incidenti verificatisi, nel quadro dei 400 interventi da realizzare individuati a febbraio. Interventi decisi anche in relazione alle iniziative dei cittadini per denunciare situazioni di insicurezza.
QUALITÀ DELL’ARIA – I dati della qualità dell’aria mostrano livelli di biossido di azoto, inquinante tipicamente emesso dai mezzi di trasporto con combustione fossile. Nel 2022 in 4 stazioni di monitoraggio su sei si sono superati i limiti di legge attuali ed anche le due rimanenti hanno superato i valori raccomandati dall’Oms e quelli previsti dalla nuova Direttiva Europea a partire dal 2030. Ma nel 2024 nessuna delle città metropolitane d’Italia, Napoli inclusa, ha registrato valori medi maggiori al limite annuale.
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