Coronavirus in Campania, 270 casi in 24 ore: mai così tanti

Sono 270 i nuovi casi di Coronavirus in Campania. È quanto fa sapere l’Unità di crisi regionale. Mai così tanti, neanche durante il lockdown. Bisogna ritornare al record negativo del primo aprile, ma allora i positivi erano 225. Di questi 270 positivi, rilevati su 6.729 tamponi effettuati, 125 sono casi da rientro dalle vacanze, in particolare 58 dalla Sardegna, 67 da Paesi esteri. Il totale dei positivi in Campania dall’inizio della pandemia sale a 6.882 su 413.478 tamponi.  Non risultano decessi. In 24 ore si registrano 16 guariti, che portano il totale a 4.412, di cui 4.407 completamente guariti e 5 clinicamente guariti.

Vengono considerati clinicamente guariti i pazienti divenuti asintomatici ma ancora in attesa dei due tamponi consecutivi che ne comprovano la completa guarigione. «Come noto, la Regione Campania, nella prima fase Covid-19, ha adottato strategie caratterizzate da un’attenta analisi previsionale finalizzate ad arginare l’infezione che, unitamente al lockdown, hanno caratterizzato questa regione come una di quelle con la più bassa diffusione ed incidenza di infezione da Sars-Cov-2 tra la popolazione. In questa seconda fase, che origina dalla riapertura delle attività e delle frontiere e dal rientro dalle vacanze, la strategia si è caratterizzata con un approccio non solo finalizzato a prevedere e contenere, ma soprattutto ad identificare precocemente asintomatici infetti, per fermare la trasmissione dell’infezione». È quanto si legge in una nota tecnica dell’Unità di crisi della Regione Campania a commento del dato record di 270 nuovi casi di coronavirus registrati in regione nelle ultime 24 ore.

«Tale strategia precauzionale – spiega l’unità di crisi regionale – identificando precocemente con una delle più intense attività di screening sul territorio mai realizzate, consente di confinare rapidamente positivi al Covid-19, evitando così una ulteriore diffusione dell’infezione, con possibili ripercussioni su una possibile fase di recrudescenza autunnale dell’infezione stessa. L’attuale attività di screening sui rientri risulta indispensabile nell’ottica di una strategia di contenimento dell’infezione», conclude la nota

 

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