“Grazie per il risultato ottenuto“. Affidano ad un comunicato stampa i titolari della Ciro a Mare srl le impressioni sulla proposta di conciliazione per l’alienazione del bene, chiuso per Camorra dal 2009 e mai più riaperto, votata a favore dalla maggioranza durante il consiglio comunale odierno: “Tenuto riferimento alla durata del contrasto di valutazioni delle parti, con riferimento all’acquisizione dello stabile, già dall’inizio destinato alla sua attività imprenditoriale ed, in pendenza di attività processuale, la Ciro a Mare srl evidenzia la utilità del provvedimento adottato dal Consiglio, finalizzato ad una soluzione transattiva ed alla acquisizione del diritto ufficialmente da parte di essa società. La disponibilità volontaria da parte del Consiglio e dell’Organo rappresentante finalizzata alla eliminazione di un rapporto giudiziario, evidenzia le caratteristiche positive ed anticipa la soluzione attiva predeterminata dall’organo consiliare, La Ciro a Mare, infine esprime un assoluto ringraziamento destinato ai soggetti che abbiano determinato tale risultato“.
A breve potrebbe dunque riaprire l’attività commerciale chiusa per Camorra lo scorso 4 gennaio 2009 al termine di un consiglio comunale non senza polemiche e di una complessa vicenda che nel 2016 spinse i titolari della società, che per anni ha gestito il ristorante, ad affiggere sulla facciata principale dell’immobile la scritta “Pagate il Pizzo”: “Potessi tornare indietro, dalla rabbia che nutro al momento, dico che forse continuerei a pagare il pizzo. – dichiarava in esclusiva a L’Ora Vesuviana, nel Luglio 2016, Tiziana Rossi – Dicono che abbiamo compiuto abusi, maè anche vero che abbiamo riqualificato una zona dove prima veniva spacciata e consumata eroina. Fa male vederla oggi così abbandonata. E fa male vedere l’ennesima piattaforma aprire con facilità sulla scogliera mentre il nostro amato ristorante continua a cadere a pezzi”.
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