PRIMARIE PD A NAPOLI – Bassolino avanti, in coda Valente e Sarracino. Chi appoggia l’outsider Marfella?

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Antonio Bassolino, il primo ad autocandidarsi alla guida di una città bella e complicatissima che davvero stenta a decollare. Marco Sarracino a ventisei anni fa l’outsider (d’apparato: con lui il senatore Enzo Cuomo e una serie di notabili del Pd a livello regionale) apre il suo comitato in un sottoscala di piazza Bellini, un cantinato “alla Zuckerberg” nel cuore della movida. “Si chiama Agorà, è un luogo di aggregazione e sarà aperto h24 grazie ai volonta- ri – spiega il più giovane candidato alle primarie del Pd – Stiamo diventando una valanga”. “Più gente vota, più c’è possibilità che io vinca le primarie e dopo, anche le elezioni. Se invece votano in pochi, ci sono meno possibilità per me e più possibilità che gli altri vincano, salvo poi andare a perdere la partita per Palazzo San Giacomo dove Valente, Sarracino e Marfella non potrebbe- ro mai arrivare”. Antonio Bassolino, il sindaco che per due legislature la rivoluzione napoletana l’ha fatta e non a chiacchiere e poi è finito nel tritacarne (ai vertici il suo governo) della munnezza connection (da cui è uscito pulito) sta facendo il giro della città. Ascolta, parla, risponde a messaggi con l’I pad (suo compagno di ventura). Bassolino è una macchina da guerra che il sindaco ha dimostrato di saperlo fare e sta aggregando (a parte il suo zoccolo duro Antonio Marciano e Massimo Paolucci) anche Francesco Nicodemo, Tommaso Ederoclide e quei Renziani della prima ora (veri) che sono ancora vicinissimi al premier. “Sarò il sindaco di tutti i napoletani, sono credibile su questo perchè l’ho già fatto, e posso puntare su un voto trasversale, che può venire da chi sa che ho fatto e posso fare il sindaco”. Ha detto assieme ad Andrea America all’associazione (socialista) Mediterraneo. “La storia è che Napoli ha bisogno di contenuti e delle persone giuste. Quando io, Bassolino e don Riboldi sfilavamo a Ottaviano contro la camorra, Valente non era ancora nata”. Bassolino invita al voto, tutti anche fuori il Pd. per me la città conta più del Pd e delle sue correnti interne”. Da qui l’appello iniziale a portare più gente possibile a votare alle primarie del 6 marzo: “C’è disinformazione. Sento molti con- vinti che possano votare solo gli iscritti al Pd. Non è così: spiegate che basta il certificato elettorale e un documento di riconoscimento”.

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