Usura a Ercolano, ai domiciliari anche il fratello del vicesindaco Fiengo

Luigi-Fiengo

Ercolano – L’imprenditore Nicola Fiengo, titolare di una azienda per la lavorazione di pietra lavica, è una delle tre persone finite ieri ai domiciliari con l’accusa di usura. L’imprenditore è il fratello del vicesindaco del Comune di Ercolano Luigi Fiengo (nella foto)eletto nella scorsa tornata elettorale nelle liste del Centro Democratico a cui il sindaco ha conferito le deleghe all’Attività Sportive, Educazione allo Sport e Gemellaggi sportivi, Diffusione della pratica sportiva, Storia e Identità Cittadina, Servizi demografici e statistici, Politiche Veterinarie e tutela degli Animali.  Con Nicola Fiengo, sono stati arrestati dai carabinieri Ciro Di Buono, 51, barbiere, ed Antonio Lucarella, 75 anni, pregiudicato, della città degli Scavi. Nei confronti di Nicola Fiengo a gennaio nel 2014 fu sporta denuncia da parte di un imprenditore che, due anni prima, si era rivolto a lui per acquistare pietra lavica occorrente per i lavori di realizzazione della sua attività a Ercolano. “Mi auguro – ha commentato alla stampa il primo cittadino di Ercolano Ciro Bonajuto – che la giustizia faccia il suo corso e vengano svolti tutti gli accertamenti su questa vicenda. In questo momento non è opportuno confondere la responsabilità penale, personale, e come tale con estendibile ad altri familiari, con quella politica di un componente della giunta. Di certo vi sono dei motivi di opportunità politica che mi riservo di valutare con l’assessore”.

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