Ritorna il contrabbando di sigarette. L’allarme dei commercianti

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Pomigliano d’Arco – “Siamo tornati agli anni 80!” Inizia così il post su Facebook firmato dal contatto ufficiale della Caip, la principale associacione di commerciati della città, che denuncia il ritorno dei venditori di sigarette di contrabbando: “Ricordiamo – continua il post – che vendere sigarette di contrabbando è reato, ed è reato anche comprarle. Chi opera in questo modo è un evasore fiscale e, molto probabilmente percepisce un sostegno assistenzialista dallo stato, come ad esempio il sussidio di disoccupazione”.

I nuovi venditori di sigarette sono comparsi da alcuni mesi prevalentemente nelle periferie al confine con la vicina Casalnuovo, in punti e orari dove è intenso il traffico delle auto. Basta fermarsi alcuni minuti vicino ad uno di loro per notare che il numero di clienti di questi nuovi contrabbandieri è molto elevato. La Federazione Nazionale Tabaccai stima che, a livello nazionale, il contrabbando, insieme ad altri fenomeni,  abbia causato, nel 2013, una perdita in termini di mancate vendite pari a circa 1 milardo di euro.

Sulla questione è intervenuto anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, cittadino pomiglianese, che ieri ha incontrato il direttivo dell’associazione dei tabaccai della Provincia di Napoli.

“Chiederò al prefetto – ha dichiarato Di Maio – un impegno ancora più incisivo delle forze dell’ordine per contrastare il contrabbando, che, oltre alle ricadute di gettito e perdite per gli esercenti, rappresenta un grave rischio per i consumatori. Il M5s è per la diminuzione del numero dei fumatori, ma il nostro motto è “se non riesci a smettere di fumare acquista legalmente”.

Daniele De Somma

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