“Il macello dell’ex Macello”, il Tar affida il Museo del Mare alla Hotel Vogue di Giugliano

Museo-del-Mare

Con un simpatico scioglilingua, si potrebbe definire il “macello” dell’ex-Macello. Una determina dirigenziale del 12 Marzo 2014 (ri)affida per 1000 euro al mese per 29 anni (20 anni + 9 opzionali) la gestione del “Museo del Mare” alla società Hotel Vogue. Con un’ordinanza del Tar è stata così ribaltata la decisione del Sindaco Marrone, di revocare l’affidamento dell’area di Via Macello alla società, titolare di un albergo ad ore a Giugliano. A seguito del ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, presentato dalla “Hotel Vogue sas”, le parti hanno rivisto il progetto, rivedendo al rialzo tanto la superficie destinata a Museo del Mare (che passa dai precedenti  58 mq. a 318 mq), quanto il canone mensile. Puntuale è arrivata la critica del PD cittadino: “Il Sindaco fa esattamente il contrario di ciò che dice pubblicamente.- si legge in una nota trasmessa alla nostra redazione- Ad Ottobre aveva garantito la revoca della determina, a Marzo la stessa viene riproposta con la ridicola modifica della cifra di concessione. L’ennesima presa in giro. Ormai la Città si è abituata a questo teatrino: si dice una cosa e se ne fanno altre, si disattengono gli impegni, si svende il patrimonio comunale”.

Il clamoroso ri-affidamento del museo del Mare alla ditta  giuglianese è soltanto l’ultimo tassello di “un macello” mediatico, che ha origini addirittura agli inizi del 2013. Nel Febbraio dello scorso anno, infatti, l’allora commissario prefettizio, Pasquale Manzo, dava avvio alla procedura per l’affidamento a terzi della struttura immobiliare di Via Macello. Due mesi dopo il prefetto confermava la decisione tramite la pubblicazione di una manifestazione di interesse. L’unico soggetto a mostrarsi interessato era stata la società Hotel Vogue. Così il 3 Settembre l’attuale amministrazione comunale decideva di intavolare una trattativa con la società alberghiera per la gestione della struttura. Pochi giorni dopo, l’11 Settembre la ditta giuglianese accettava la proposta di una gestione ventennale della struttura per 8.400euro l’anno. Poco più di 700 euro mensili. La pubblicazione della determina dirigenziale provocava, però, i primi malumori tra cittadini e forze politiche di opposizione. Il PD scettico sulle modalità di affidamento della struttura alla società di Giugliano, in un’interrogazione consiliare di Giovanni Iacone al Sindaco, denunciava che dell’avviso pubblico non  vi era traccia sul sito internet del Comune, come da obbligo di legge (“Tanto è vero che non si riesce a capire- aveva detto il consigliere comunale Giovanni Iacone tra i banchi di palazzo Campitelli- quali siano le capacità divinatorie che hanno consentito al concorrente di conoscere l’esistenza della manifestazione d’interesse”). Durante il consiglio comunale del 26 Settembre il Sindaco, Nicola Marrone, difendeva la scelta della gestione per 700 euro mensili, dichiarando anche l’inserimento da contratto di un piano finanziario, che prevedeva l’aumento dei costi di gestione ogni 5 anni. Inaspettatamente, però, ad inizi Ottobre il primo cittadino porticese, appellandosi al principio di Autotutela, (perché “preoccupato dall’eccessiva libertà d’uso ai destinatari prevista dalla manifestazione di interesse”) decideva di revocare l’atto di gestione alla società alberghiera.

Dopo il ricorso al Tar, si arriva così all’ordinanza dei giorni nostri che ha obbligato le due parti ad una rivisitazione dell’affidamento della struttura, che per ventinove anni, dunque, sarà gestita dalla ditta di Giugliano.

Dario Striano

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