Giovanni Leone, il nuovo candidato a Sindaco di Sel per Volla

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“Mentre in paese si individuano candidati attorno ai quali si costituiscono alleanze di potere senza far cenno a programmi di governo, il nostro primo obiettivo è quello di esporre un progetto amministrativo che non prevede alleanze con altre forze politiche in campo, rappresentando queste operazioni di trasformismo che sono responsabili della disaffezione dei cittadini alla partecipazione politica”, hanno dichiarato dalla coalizione Sel territoriale.

Il simbolo scelto per queste elezioni, rimanda a quello con cui il nostro partito si presenta nella città di Napoli, perché come nel capoluogo, nel nostro progetto politico, naturalmente in antitesi alle politiche delle destre, è insito un duplice obiettivo. Da un lato il nostro progetto programmatico si pone in alternativa a quello del PD che ha subìto una “mutazione genetica” della propria essenza in cui non si riconoscono molti di coloro che erano suoi elettori e richiedono un polo attrattore di sinistra. Dall’altro, intendiamo rispondere alle tante istanze di movimenti soprattutto giovanili, che non ritengono convincenti  l’integralismo antipolitico del M5S, il quale rifiuta ogni possibilità di governo con chiunque non si fregi del proprio logo.

E’ Giovanni Leone insegnante di scuola media, sul territorio,la proposta di governo di “Volla in Comune a sinistra”.

“Le questioni da affrontare principali saranno quella del bilancio comunale, lasciato in condizioni disastrose, ma che può essere risanato con l’avvio di un serio contrasto all’evasione fiscale, insieme a politiche di dismissione edilizia del patrimonio comunale che non gravino sugli occupanti e alleggeriscano l’ente comunale – fanno sapere in una nota stampa – bisogna porre rimedio allo scempio del territorio ad opera delle ultime aggressioni edilizie, rivalutando ed aumentando le aree a verde, favorendo mobilità sostenibile, affidando spazi pubblici ad associazioni e progettualità giovanili, anche attingendo a finanziamenti europei. Abbiamo individuato spazi già esistenti che con poche risorse diventerebbero la piazza che manca ad una città, in cui ci si possa incontrare con connessioni wi-fi, panchine e giochi per bambini”.

 

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