Classiche col ragù e rivisitate con le papaccelle targate Mario Sodano: a Pomigliano imperversa la Polpetteria

 

Pomiglia

no d’Arco – Fronte del palco e della polpetta. Michele, oggi patron della Polpetteria di Pomigliano d’Arco, fino all’anno scorso faceva a tempo pieno il tecnico del suono per tournèe e concerti nazionali e internazionali. Un po’ la passione e tanto i casi della vita ha cambiato mestiere (pur concedendosi ancora l’ebbrezza di stare dietro a un mixer con tanti canali) e ha aperto in via Terracciano, città dell’Alfa o di quel che ne resta un bel presidio del gusto. Attaccate alle pareti, le schede e gli storytelling dei prodotti. locale piccolo con spazio fuori. Non solo le solite (e buonissime) polpette. Michele sperimenta e ripercorre le vie del gusto. Partendo dai classici vesuviopower delle polpette con i friarielli (come li faceva la nonna) e la provola alla polpetta tipicamente napoletana con un ottimo ragù, passando per quelle che rivivono i presidi slow food non solo campani. Cipolle ramate, sedeani e prezzemolo bio, papaccelle, parmigiana di melanzana. Tutto con carni selezionate che soprattutto si vedono e sentono nelle polpette (in giro quasi solo polpette di pane…): scottona, chianina, maialino nero casertano. Tra i contorni, ottime patate fritte old style. Da abbinarci una birra artigianale. Tutte buonissime, tranne una che per me era troppo acida nel retrogusto.

Paolo Perrotta

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