Tumore polmonare, nuove speranze per la diagnosi e cura vengono dal Ceinge
Nei laboratori del Ceinge, il Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologie Avanzate di Napoli diretto da Franco Salvatore, e già noto recentemente come sede scientifica delle prime ricerche per il vaccino per il virus Ebola e per tante altre significative ricerche scientifiche, è nata una nuova speranza per la cura e la diagnosi precoce di uno dei tumori più diffusi: il carcinoma polmonare non a piccole cellule. Ogni anno in Italia si manifestano circa 34.000 nuovi casi di tumore polmonare non a piccole cellule (si tratta dell’80% dei tumori polmonari) e tra questi 27.500 persone ne muoiono mediamente in sei mesi (circa 22.000 uomini e 5.500 donne). Il carcinoma polmonare rappresenta, infatti, in Italia la prima causa di morte oncologica negli uomini e la seconda nelle donne. Grazie allo studio di un’equipe di ricercatori coordinata da Massimo Zollo, docente di Genetica presso l’Università Federico II di Napoli e “Principal Investigator” del Ceinge, dopo diversi anni di lavoro, è stato prodotto un KIT di rilevazione da siero per le malattie oncologiche del marcatore della proteina H-Prune. Un kit subito utilizzato per lo studio del tumore polmonare, nel quale l’h-prune è una proteina determinante nei processi di iniziazione tumorale e di metastasi. Gli scienziati del Ceinge sono arrivati a dimostrare che il marcatore accende un processo di attivazione della cascata di proliferazione cellulare ed induce foci metastatici attraverso un meccanismo legato al segnale della proteina WNT3a.
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