Strage della Sanità, la Corte di Appello conferma l’ergastolo per Antonio Genidoni

Strage di via Fontanelle per il dominio del rione Sanità: dopo tre ore e mezzo di camera di consiglio la seconda sezione della Corte di Appello di Napoli (presidente Alfonso Barbarano, giudice a latere Davide Di Stasio) ha confermato la condanna all’ergastolo inflitta in primo grado il 4 giugno 2020 ad Antonio Genidoni.

Era lui all’epoca il capo dell’omonimo gruppo camorristico dei “Barbudos”, figliastro del boss defunto  del rione Sanità, Pierino Esposito: Massimo della pena anche per  la moglie di Genidoni, Vincenza Esposito, la madre Addolorata Spina e a Emanuele Salvatore Esposito e Alessandro Daniello. La strage fu la vendetta del clan dei Barbudos a quei due omicidi.

l 22 aprile del 2016 i killer dei “Barbudos” (per la lunga barba stile Isis dei suoi componenti) fecero fuoco nel circolo Maria Santissima dell’Arco, al civico 193 di via Fontanelle.

A rimanere uccisi furono Giuseppe Vastarella e il cognato Salvatore Vigna. Rimasero feriti invece Dario Vastarella, Antonio Vastarella e Alfredo Ciotola, anche loro, come le due vittime, imparentati con il capoclan Patrizio Vastarella. Pochi giorni dopo altri due morti, sempre riconducibili a quella faida. Furono ammazzati nella propria officina Giuseppe Esposito e suo figlio Filippo, rispettivamente il papà e il fratello di Emanuele Salvatore Esposito, accusato di essere uno degli esecutori della strage delle Fontanelle.

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