San Sebastiano al Vesuvio – Consigli comunali aperti, istanze e petizioni: ecco come si realizzerà la partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa del Comune. Per l’opposizione però si tratta solo di fumo negli occhi

SAN SEBASTIANO AL VESUVIO – In consiglio comunale, durante la seduta del 23 Ottobre, è stato approvato il regolamento che disciplina la partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa dell’ente comunale.

8 voti, quelli favorevoli; 4, invece,quelli contrari con l’opposizione che si è schierata contro il provvedimento, sebbene favorevole all’idea, perchè avrebbe gradito apportare delle modifiche al regolamento.

Un regolamento che si compone di 4 titoli, a sua volta composti da un totale di nove articoli che disciplinano le varie modalità di utilizzo, le finalità e i casi di partecipazione diretta. I cittadini singoli o associati aventi diritto al voto possono segnalare carenze o disfunzioni della pubblica amministrazione e presentare possibili soluzioni, possono avanzare istanze al sindaco e petizioni all’amministrazione comunale adeguatamente motivate e inerente materie di interesse generale o problematiche di particolare rilevanza. L’oggetto dell’istanza e della petizione deve essere univoco, chiaro e intellegibile. E’ prevista una risposta scritta al cittadino/associazione entro trenta giorni dalla data di presentazione. Per quanto riguarda le petizioni, invece, il sindaco entro 10 giorni è obbligato a trasferirla all’organo competente che ha il compito di verificare la regolarità delle firme nel giro di 30 giorni, per poi inviare ai capigruppo la decisione, da pubblicare, infine, sull’albo pretorio comunale.

La più importante novità del regolamento è rappresentata dall’istituzione del consiglio comunale aperto: un’assise a carattere straordinario a cui possono essere invitati anche parlamentari, consiglieri regionali, provinciali, comunali (di altri comuni), organizzazioni e sigle sindacali, associazioni e cittadini. Tutti avranno diritto di parola, previa richiesta di intervento, entro i 5 minuti, su ogni punto all’ordine del giorno.

L’assise straordinaria può essere convocata dal Presidente, sua sponte, su richiesta della maggioranza assoluta e su istanza cittadina, attraverso la presentazione di 500 firme ad opera dei cittadini iscritti alle liste elettorali del Paese: “Quando si verificano le condizioni previste dal presente regolamento o in occasione di rilevanti ed eccezionali motivi dell’interesse della comunità che richiedono riflessioni ampie e partecipate, – si legge sul regolamento – il presidente del consiglio comunale, sentiti il sindaco e la conferenza dei capogruppo, può convocare il consiglio comunale”aperto” nella sua sede abituale o in luogo diverso dalla sede comunale per esigenze tecnico-organizzative che consentono la più ampia partecipazione dei cittadini”.

I consigli comunali aperti non possono, però, riguardare l’abrogazione di deliberazioni di tributi locali, le tariffe dei servizi pubblici e le materie che sono oggetto di riserva di legge: “non possono essere adottate deliberazioni od assunti impegni di spesa,– si legge ancora sul regolamento approvato in consiglio – anche di massima a carico del bilancio comunale. Durante le sedute del consiglio aperto possono essere presentate a discussione del consiglio mozione ordini del giorno e risoluzioni che saranno iscritte nell ‘odg del primo consiglio comunale successivo al consiglio comunale aperto per la discussione e l’eventuale approvazione“. Facoltativa, invece, la presenza dei consiglieri comunali, sindaci e assessori per cui non è  comunque previsto un numero limitato di interventi.

Proprio il mancato obbligo di presenza dei rappresentanti dell’assise consiliare è stato uno dei punti più contestati dall’opposizione cittadina, in particolare dal capogruppo di Io Sto con Te, Antonio Muccio, secondo cui l’ingente sforzo da parte dei cittadini per raccogliere ben 500 firme potrebbe essere reso nullo dall’assenza in consiglio di sindaci, assessori e consiglieri; rendendo vane le finalità del regolamento approvato. Gennaro Manzo, capogruppo del Popolo di San Sebastiano, si è invece opposto al provvedimento per le troppe limitazioni previste nella presentazione di istanze e petizioni ai cittadini.

Soddisfatta, invece, la maggioranza e il presidente del consiglio comunale Gianluca Sannino che ha sottolineato come in un momento storico in cui l’antipolitica fa da padrona, l’amministrazione comunale si è impegnata nel creare un momento di dialogo e di confronto coi cittadini che saranno, così, in grado di influire e di apportare il loro contributo con proposte e istanze su temi di sviluppo e programmazione.

Enzo Piccirillo
Dario Striano

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