RIGENERAZIONE URBANA A PORTICI – Tra poche settimane il sorteggio per l’assegnazione dei nuovi e bellissimi alloggi popolari di via Dalbono. Giovanni Iacone: “Presto le banchine del porto turistico e l’agorà del Granatello”

l’assessore alla programmazione e all’assetto del territorio Giovanni Iacone

Portici – Ve le ricordate le famiglie costrette a vivere da dopo il terremoto dell’ottanta nelle casette-containers di via Scalea? Ve lo ricordate il pugno nell’occhio in una Portici moderna e al passo con le città europee? Bene dopo un trasferimento in altri alloggi, per inizio estate le ventidue famiglie sfrattate dalle casette fatte di amianto finalmente avranno gli alloggi che il Comune di Portici ha costruito in tempi record, recuperando un vecchio progetto i cui fondi andarono persi dalla vecchia amministrazione. I nuovi alloggi di Via Dalbono sono quasi ultimati e a stretto giro sarà effettuato presso il Comune anche il sorteggio pubblico per l’assegnazione, anche se già esistono gli aventi diritt e cioè i vecchi residenti delle case di amianto. Soddisfatto il primo cittadino Enzo Cuomo “Stiamo recuperando tutto quello che ci ha preceduto ha fatto di tutto per perdere. E’ grazie al lavoro dei tecnici comunali e dell’instancabile assessore Iacone che Portici avrà nuovi alloggi popolari bellissimi, dotati di tutti i confort e il sacrificio delle 22 famiglie che vivevano in quelli di via Scalera non sarà reso vano”. Assieme al complesso residenziale, che a dire la verità ha davvero poco di “popolare” di via Dalbono, nascerà un centro polifunzionale con una piazza, spazi a vere e e campi di calcio, come previsto dagli standard europei di edilizia popolare comunale. I nuovi alloggi saranno dotati di impianto fotovoltaico, di condizionatori, di riscaldamento a pavimento, infissi di altissima qualità e rispecchieranno tutte le caratteristiche di modernità in materia di edilizia pubblica. “Sono felice – dice contattato a telefono Giovanni Iacone, un passato da dirigente d’azienda e un presente da commercialista specializzato in europrogettazione che non ha mai perso la passione per la politica e per la governance pubblica, non alla sua prima esperienza con la squadra Cuomo – perché dopo tanto duro lavoro stiamo ottenendo risultati importantissimi per la città di Portici e per i porticesi. Risultati che stiamo recuperando da errori del passato grazie ad una maggioranza forte, ad un sindaco che trascina alla meta e a una serie di tecnici comunali validissimi. Riguardo alle abitazioni di via Dalbono per la verità hanno davvero poco delle case popolare come comunemente vengono intese. Sono all’avanguardia e rispettano tutti gli standard più avanzati in materia di progettazione edilizia. E poi grazie ad economia di cassa siamo riusciti a trasformare le vecchie case di ferro lì vicino in una struttura che sarà un centro polivalente quasi sicuramente dedito alla cultura con annesso campi sportivi e aree attrezzate a verde. Una vera e propria rigenerazione urbana. I nuovi alloggi sono degli assegnatari delle casette abbattute e nelle prossime settimane verrà fatto il sorteggio pubblico per dare l’alloggio ad ogni avente diritto che dovrebbe entrarne in possesso per l’estate. Tenuto conto del periodo contingente che stiamo vivendo, un risultato direi ottimo che dimostra l’efficienza di competenza, esperienza e coesione di una macchina al lavoro per gli interessi della città”. Iacone è un fiume in piena e non ci sta ad essere tacciato come “vecchio” della politica e dell’amministrazione, anzi. La questione generazionale, sollevata nei giorni scorsi per la nuova leadership al Comune di Napoli, il dottor Iacone la risolve in due battute. “Il problema sono le competenze non gli scarti generazionali. Per amministrare ci voglio due elementi, quello politico per il consenso e quello delle competenze. La questione delle generazioni nella cosa pubblica non è un problema, anzi. È molto relativa. Se ci sono le competenze si va avanti. Il Premier Mario Draghi ha la mia stessa età del ’42, il Governatore Vincenzo De Luca è del ‘47, il nostro sindaco è più giovane e fa da volano alla rinascita di Portici. Ricordo in azienda di aver assunto un ingegnere che aveva 25 anni ed era superlativo, ancora oggi ci sentiamo e non ho problemi ad interfacciarmi coi giovani, purché eccellenti”. Tornando ai nuovi alloggi che vivranno di un canone sociale, rientrano nel piano più ampio dell’amministrazione Cuomo di dotare anche le famiglie meno abbienti della “borghese” Portici di un alloggio. “Per le case popolari che esistono a via Dalbono – continua Iacone – ci siamo adoperati per la costituzione dei condomini e attraverso la procedura dell’ecobonus del Governo vivranno di vita nuova. Tutti gli immobili popolari di proprietà del Comune, compresi quelli che possediamo a Volla possono essere riscattati a prezzi sociali, come già sta avvenendo da diverso tempo”. Chi vi ha preceduto ha bloccato e voi correte? “L’operazione dei nuovi alloggi era un vecchio appalto di quando era assessore Rosario Frosina, poi bloccato dall’inefficienza di Nicola Marrone. Oggi stiamo recuperando gli errori del passato come il galoppatoio della Reggia Borbonica, completato e affidato all’Università di Agraria della Federico II divenuto polo congressuale di notevole importanza.

Un altro appalto bloccato è l’agorà del Granatello. Anche lì abbiamo recuperato i fondi e al prossimo bilancio partirà l’appalto, prima bloccato per una controversia con la società che aveva svolto i lavori. Li ci sarà una zona turistica, con locali caratteristici di artigianato, food e attività marine. La maggioranza Cuomo – continia Iacone – dallo scorso ottobre è riuscita anche a sbloccare la vecchia questione Kerasav e a breve faremo un bando per manifestazione di intenti di una struttura che oggi è comunale. Infine, si fa per dire, siamo quasi riuscita a realizzare le banchine mobili, 100 posti barca per la diportistica privata. Tra un mese l’appalto su gara europea. Ci sono i soldi e si farà. Il porto del Granatello di Portici sarà una bomboniera e con la realizzazione dell’Agorà davvero saremo il fiore all’occhiello di tutta la Costa Vesuviana”. Altro che scarto generazionale.

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