Portici. Tra ricorsi ed autotutele il Waterfront va alla ditta coinvolta nell’inchiesta della Caserma di Ercolano.

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Assegnato al Consorzio Cooperative Costruzioni l’appalto per il Lungomare di Portici: ditta che sarebbe coinvolta in un’inchiesta che fa tremare molti tra amministratori e politici della vicina Ercolano (come riportato in anteprima a Luglio sul nostro giornale online Leggi)

 Il giorno 24 Settembre, la commissione di gara per il progetto del waterfront, presieduta dall’Arch. Mariateresa Giammetti, dirigente responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune, dopo essersi riunita per una verifica degli atti, ha assegnato alla ditta bolognese, arrivata terza alla gara d’appalto, la riqualificazione del litorale.

Dopo lo stop ai cantieri imposto dal Sindaco Nicola Marrone, durante il mese di Maggio, che ha interrotto i lavori di restyling, in attesa che il Tar si esprima sui ricorsi presentanti dalle aziende arrivate seconda e terza alla gara, e che l’Adunanza Plenaria faccia luce sui procedimenti da adottare, un nuovo sviluppo arricchisce la saga infinita del Lungomare di Portici: opera “eterna incompiuta”, il cui finanziamento, di all’incirca 10 milioni di euro, è stato inserito all’interno dell’Accelerazione di Spesa dei PIUEuropa Regione Campania; che prevede la rendicontazione dei fondi, stanziati dall’unione Europea, entro il 31 Dicembre 2015, termine ultimo, dunque, per il completamento del progetto redatto dal commissario di gara addirittura nel 2009, e mai portato a termine dalle varie amministrazioni porticesi avvicendatesi negli anni.

A mettere i bastoni tra le ruote alla buona riuscita dell’operazione, questa volta, il ricorso presentato, a Maggio, dalla Romano Costruzioni, seconda classificata al bando di gara per la riqualificazione del waterfront, contro la ditta prima classificata, La Nuova Tirrenia srl, mancante dei requisiti Soa, necessari per i lavori di evidenza pubblica superiori ai 150 mila euro; e quelli che il Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna ha mosso contro le già citate due aziende, “colpevoli” di non essere in possesso degli oneri di sicurezza: requisiti necessari dallo scorso 20 Marzo (data posteriore alla gara d’appalto per il restyling del lungomare porticese), come predisposto dall’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato.

Adunanza Plenaria che potrebbe però ancora una volta cambiare lo scenario per l’assegnazione dei cantieri, perché chiamata a decidere dall’ordinanza di remissione della Quarta Sezione del Consiglio di Stato dello scorso 3 Giugno, se applicare l’esclusione di quelle ditte mancanti degli oneri di sicurezza che hanno partecipato alle gare di appalto precedenti però alla decisione di Marzo 2015.

In caso di risposta affermativa spetterà al consorzio Cooperative Costruzioni dare avvio alla corsa contro il tempo per il restyling della passeggiata a mare: anche se la stessa azienda, secondo quanto denunciato dal Partito Democratico locale durante la Commissione Trasparenza del 1 Luglio, “dovrebbe essere quella coinvolta nell’accusa di turbativa d’asta che ha messo sotto scacco molti tra politici ed ex amministratori della città di Ercolano e riguardante i lavori per la Caserma dei Carabinieri della città degli Scavi”.

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