Pomigliano. Sentenza 8 marzo: nessun vincitore.

Pomigliano. Appare controversa la sentenza emessa dal Tribunale di Nola con decreto del 23/10/2017. La decisione non va bene ad FCA Italy, ma non soddisfa nemmeno le operaie e tantomeno i Cobas, che stanno preparando un ricorso che sarà presentato entro 15 giorni.

La sentenza che da un lato rigetta la richiesta del sindacato Slai cobas, che aveva denunciato la FCA per comportamento antisindacale nei confronti di due operaie (Antonietta e Carmela del reparto WCL distaccato a Nola) alle quali l’azienda aveva cambiato repentinamente i turni di lavoro all’indomani dello sciopero dell’8 marzo, dall’altro rigetta la richiesta di FCA di “escludere lo Slai cobas dai poteri e dalle attribuzioni di legge di sindacato nazionalmente rappresentativo in quanto non firmatario di contratti.

Ad ogni modo sulla sentenza si esprime Mara Malavenda, leader del Comitato Mogli Operai  e parte del coordinamento nazionale del sindacato di base, la quale afferma che“Il primo ed importante obiettivo che abbiamo realizzato con questa sentenza consiste nella sconfitta della pretesa aziendale di concentrare (giuridicamente e per sentenza) la rappresentanza sindacale aziendale esclusivamente nelle mani dei sindacati-firmatutto”. La decisione del giudice a quanto pare conferma le attribuzioni di legge a Slai Cobas. “In relazione invece al rigetto del giudice della nostra domanda di sanzionare per comportamento antisindacale la FCA”… afferma ancora Mara Malavenda… “coi nostri avvocati Arcangelo Fele e Daniela Sodano ci apprestiamo a riattivare la facoltà di ‘procedura speciale’ prevista dall’art. 28 dello Statuto dei Lavoratori (ed attivabile dai sindacati nazionali) e che prevede, in caso di disaccordo con la sentenza, il ricorso di opposizione da presentare entro 15 giorni dall’emissione della sentenza”. Secondo la Malavenda la sentenza “è viziata dalle sue stesse modalità procedurali e previste dall’art. 28 SdL: un procedimento sommario e bloccato all’arco temporale degli eventi: ma se la FCA dichiarò in causa che per la ‘variazione momentanea dei flussi produttivi’ – relativi a marzo/aprile scorso – aveva dovuto effettuare le variazioni di turno alle due operaie oggi, a fine ottobre, ci troviamo di fronte alla persistenza (ormai non più motivabile tecnicamente) della variazione-turni delle due operaie! Inoltre, oggi, a 7 mesi dagli eventi, asserire che per un ‘momentaneo surplus produttivo’ la FCA, invece di richiamare gli addetti dalla cassa integrazione e potenziare gli organici la FCA preferisce sospendere e ridurre le interessate attività lavorative è fuori dal mondo”

Domenico Modola

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