POLITICA, PESTAGGI E CAMORRA – Le dichiarazioni del pentito Rolletta fanno scattare le indagini su politici locali e regionali

Carmine Mocerino

Politica, pestaggi e camorra. Le dichiarazioni (fino a prova contraria i chiamati in causa non sono colpevoli di alcun reato) di un pentito di camorra mettono sotto scacco la politica vesuviana. Sotto inchiesta sarebbero finiti  – come riporta stamane il quotidiano Il Roma in un articolo di Luigi Nicolosi – oltre al consigliere regionale Carmine Mocerino anche il consigliere comunale di Cercola Giuseppe Romano e Giuseppe Castiello. I fatti risalgono al 2020 e l’inchiesta prende il via dalle dichiarazioni di un pentito del clan De Micco, Rosario Rolletta (friariello) che accortosi della crisi interna al suo  clan i cui vertici ne avrebbero di lì a poco deciso l’epurazione, passò dalla parte dello Stato. Sarebbe stato lui a rivelare alla DDA l’estorsione e il pestaggio subito da Ciro Bisogni, intermediario con l’incarico di acquistare pacchetti di voti per alcuni candidati al consiglio regionale. La Procura di Napoli avrebbe individuato anche altre persone coinvolte: per la sola accusa di voto di scambio risulterebbero indagati a piede libero Mocerino e Romano. Inoltre, nel mirino della Procura anche Bisogni e Pasquale Ariosto. In carcere è finito invece Mario Chiummiello, esponente del clan De Micco dì Ponticelli. Ancora irreperibile resta invece Pasquale Ronza (calimero), autore dell’aggressione a Bisogni e anche lui destinatario di una misura cautelare di custodia in carcere.

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