POLITICA E MISTERI – Il Comandante Maiello invia in Procura una denuncia dettagliata su chi “voleva la sua testa” in città

Pomigliano d’Arco – Politica, camorra e cemento. Nella città delle fabbriche, prima roccaforte della sinistra operaia e progressista dell’hinterland napoletano e primo laboratorio dell’alleanza 5 Stelle Pd, prima della deflagrazione, ci sarebbe uno scenario tutt’altro che solo politico dietro lo scioglimento del Consiglio Comunale.

“Hanno chiesto la mia testa con congiure e altre vigliaccherie, come si faceva nel Medioevo”. Ha scatenato il putiferio il post pubblicato ieri su Facebook dal comandante della polizia municipale di Pomigliano d’Arco, Luigi Maiello, protagonista di una serie di operazioni antiabusivismo e antimafia nella città oggi della movida. Il comandante, scomodo alla criminalità e vicino alle persone perbene di una città per anni esempio di produttività e integrazione sociale, si è recato in Procura a denunciare quanti, politici e camorristi, con atti intimidatori hanno minato il suo operato.

Anche Pomigliano d’Arco, a sorpresa, sarà interessata dal voto del prossimo 14 e 15 maggio, dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale seguito alla sfiducia firmata dal notaio di gran parte dell’arco costituzionale della governance che fino a ieri reggeva il sindaco Gianluca Del Mastro.

“Voglio dire – continua il post del comandante – agli speculatori, ai signorotti del malaffare, ai corrotti e ai servi della criminalità che vi combatterò sempre e che, come sempre, alla fine perirete”. Il Comando di Polizia Municipale a Capodanno fu colpito da un incendio doloso che mandò in fiamme il parco auto dei vigili urbani.

La questione a Pomigliano d’Arco è legata alla speculazione edilizia, o se vogliamo al Piano Casa sulle cui mire si è scagliata l’azione di legalità della municipale che nero su bianco ha fermato di fatto la costruzione di 300 appartamenti, molti dei quali insistenti nei quadrilateri di vie che costituiscono il centro storico di Pomigliano d’Arco.

Alloggi le cui autorizzazioni furono rilasciate dal Comune ai sensi della legge regionale Piano Casa prima dell’era Del Mastro e le cui licenze, come è stato appurato dalle indagini della Procura della Repubblica, condotte da Maiello e dai carabinieri, presentavano delle irregolarità sia riguardo i permessi comunali che sulla volumetria costruttiva. Nella denuncia che Luigi Maiello, vero e proprio riferimento della magistratura inquirente nolana e napoletana in materia di criminalità e dei rapporti che questa ha con l’economia, ha presentato ai magistrati pare siano dettagliati diversi episodi di intimidazione e minacce, dirette e indirette. Contro Maiello è venuto fuori qualche tempo fa un vero e proprio dossier che ne minava l’onorabilità attraverso anche una serie di lettere e denunce anonime. Da ieri la magistratura inquirente avrà dati certi da appurare e intrighi da sciogliere.

 

 

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