Parco del Vesuvio, l’allarme del Cnr dopo gli incendi: “C’è rischio idrogeologico”

 

L’appello viene dal Centro Nazionale delle Ricerche. SOS per le conseguenze degli incendi che nelle settimane scorse hanno devastato il Parco del Vesuvio: “Non solo perdita del patrimonio forestale, una delle conseguenze consiste nell’aumento del rischio idrogeologico per la potenziale invasione di flussi fangoso-detritici nelle aree urbane, a valle dei versanti devastati dal fuoco”. A lanciare l’allarme è Silvana Pagliuca, geologa, ricercatrice dell’Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo (Isafom-Cnr), che ha pubblicato una notizia sul sito del Consiglio nazionale delle ricerche. “L’immagine tratta da Copernicus – scrive la ricercatrice – evidenzia le aree devastate dagli incendi che erano ancora attivi sul versante settentrionale del Monte Somma e in quello sud occidentale del Vesuvio. Il problema conseguente alla devastazione della vegetazione è rappresentato dall’incremento del rischio idrogeologico per le aree a valle che possono essere interessate da scorrimento di flussi fangoso-detritici se i versanti verranno interessati da nubifragi nei prossimi mesi”. Le vie di scorrimento interessano aree variamente urbanizzate, dove un flusso fangoso-detritico rapido potrebbe causare devastazioni varie e danni alle persone, soprattutto in seguito a nubifragi intensi e improvvisi. “Insomma una situazione molto pericolosa. Questo schema intende evidenziare la generalità del nuovo problema di sicurezza ambientale causato dall’incendio; è evidente che occorre elaborare un dettagliato piano di protezione civile per le aree a valle dei versanti incendiati che possono essere invase dai flussi fangoso-detritici”.

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