“Non sono un Murales – Segni di comunità”, a Portici l’iniziativa per celebrare la Giornata Europea delle Fondazioni

Portici – Nel giorno in cui si è celebrata la Giornata Europea delle Fondazioni la  Fondazione con il Sud, in collaborazione con Acri, ha promosso “Non sono un Murales – Segni di comunità”, un evento che ha coinvolto le comunità di circa 100 città in tutta Italia nella realizzazione di un Murales che rappresenta la comunità che si prende cura dei più piccoli e in generale di chi ha più bisogno. Per l’occasione tutte le organizzazioni del terzo settore coinvolte hanno organizzato una presentazione dell’opera alla cittadinanza, raccontando la storia che c’è dietro l’opera: non è un Murales, ma uno spazio in cui si contribuisce ad attivare la comunità fornendo gli strumenti per avviare percorsi che migliorano la vita di tutti. La Cooperativa Litografi Vesuviani Servizi di Salute e Lavoro ha aderito alla proposta di Fondazione con il Sud con la creazione di un murales presso “L’Orto dei Vesuviani”, orto sociale gestito dalla cooperativa stessa, sito in via Madonnelle 29 – Portici (Na), con il coinvolgimento dei destinatari del progetto “Mai più dentro”. Il progetto “Mai più dentro” cofinanziato da Fondazione con il Sud per l’iniziativa Carceri 2019, è finalizzato alla formazione ed inclusione lavorativa di pazienti psichiatrici, autori di reato, attraverso una formazione teorico-pratica nei laboratori posti in essere dalle Cooperative partner, al fine di prevenire la recidiva soprattutto penale ma anche l’aggravamento della malattia stessa. L’obiettivo è offrire lavoro, creando una reale possibilità di inclusione sociale e lavorativa a chi è escluso per stigma della malattia mentale, amplificato per gli “autori di reato”. Il progetto “Mai più dentro” vede Litografi Vesuviani capofila di una partnership di Enti Pubblici e Privati come il Carcere di Secondigliano, il Carcere di Poggioreale, la ASL Napoli 3 sud, il UEPE Napoli e Campania, il Comune di San Giorgio a Cremano, l’Istituto Tecnico Carlo di Borbone, la Cooperativa Lavoro in Corsi, la Cooperativa Consul Service e l’APS Diesis.

L’idea dell’iniziativa “Non sono un Murales” Focus dell’iniziativa è stato un evento in presenza nel pieno rispetto delle norme anti-covid, in un luogo aperto e fruibile a tutti con il coinvolgimento dei Partner; delle Istituzioni e di tutta la Comunità, per l’inaugurazione di un murales dedicato alla tematica: “Segni di comunità”, svelando l’opera e raccontando il suo significato nell’ambito dell’iniziativa “Non sono un Murales”. All’evento hanno partecipato gli utenti destinatari del progetto e i seguenti ospiti: Il Presidente di Fondazione Con il Sud il Dr. Carlo Borgomeo; Il Sindaco di Portici il Dr. Vincenzo Cuomo; Il Direttore della Pastorale Sociale della Diocesi di Napoli il Dr. Antonio Mattone; Le Assistenti Sociali del UEPE Campania: la Dott.ssa Lucia Balzano e la Dott.ssa Nunzia Di Donna; Il Presidente di Lavoro in Corsi il Dr. Mario Riccardi; Il Dr di Consul Service il Dr. Claudio Esposito e la Presidente di Diesis la Dott.ssa Maria Fragliasso. “Rompiamo il muro del pregiudizio” è il titolo scelto per il Murales realizzato presso “L’Orto dei Vesuviani”, uno straordinario lavoro condotto in sinergia tra i Soci Lavoratori della Coop. L.V. e i destinatari del progetto, in una logica di peer-to-peer.

In sinergia tra la Cooperativa Litografi Vesuviani e i responsabili di Comunicazione di Fondazione con il Sud è stato realizzato il piano di Comunicazione per guidare gli aspetti progettuali e tecnici di realizzazione del Murales. Il Murales rappresenta una traccia nello spazio urbano ed è abbinato a un QR Code per chiunque voglia approfondire e scoprire tante altre esperienze simili trovando tutte le informazioni sul sito dedicato. L’opera realizzata rappresenta il muro del Pregiudizio della malattia mentale rotto grazie ad azioni inclusive della Comunità. Nell’opera è ritratta una donna che aiuta il bambino ad allacciarsi le scarpe che simboleggia il “sostegno”, lo stesso bambino è ritratto in una seconda figura sollevato da palloncini nel cielo, ad indicare la “riconquista” del proprio spazio grazie al sostegno ricevuto. L’ obiettivo dell’opera realizzata è quello di sensibilizzare la società sul tema del crescente disagio mentale, che spesso viene isolato. Lo stigma che accompagna la malattia mentale crea un circolo vizioso di alienazione e discriminazione, intesa come privazione di diritti e benefici, per la persona malata, la sua famiglia e tutto l’ambiente che lo circonda, diventando spesso la fonte principale di un grave isolamento sociale, di una protratta marginalizzazione

 

 

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