Mafia tour a Napoli proposto sul web da un giovane, le accuse di Francesco Emilio Borrelli (Verdi) e di Alessandro Amitrano (M5s)

 

Tre ore per scoprire i luoghi e le storie della camorra napoletana. Così il promo del mafia tour corre sul web nelle experience di “Conosco molto bene la mia città e come funzionano le cose, anche perché alcuni membri della mia famiglia sono stati coinvolti dalla camorra». È con queste parole che Vittorio, «nato e sempre vissuto a Napoli», propone nella sezione esperienze di Tripadvisor e Airbnb, i due noti portali web del turismo, un «Mafia Tour» nella città, dicendo: «Vi porto nei vicoli della camorra». Il costo è a partire da 25 euro, la durata di alcune ore. Si parte da Forcella, ci si sposta verso il centro storico e poi si esplorano i Quartieri spagnoli. Mentre lui, la guida, si offre di spiegare come opera la malavita e come controlla il territorio. La prima data utile per prenotarsi è il 24 gennaio. Una novità, dunque. Ma già monta l’indignazione, soprattutto social, per questa iniziativa, vista come il tentativo di lucrare su un aspetto problematico della storia, passata e attuale, della città. In effetti la proposta del tour offre una sola faccia della medaglia, e, a differenza di quanto da anni accade a Palermo e in Sicilia, dove da anni i giovani dell’associazione antimafia Addiopizzo offrono tour ai turisti, non si parla né si ambisce a mostrare alcun luogo di riscatto. Eppure sono ormai non pochi, anche in quartieri come Forcella e la Sanità, i beni confiscati ai clan e trasformati in luoghi di aggregazione, cultura e spazi per il sociale. Spiegare dinamiche e storia della camorra a partire da quei posti e dalle persone che ci lavorano avrebbe senz’altro un altro sapore.

«È inaccettabile che si voglia vendere l’immagine di Napoli attraverso la criminalità e la camorra. La malavita non è un aspetto affascinante con cui sedurre turisti e visitatori, ma è un cancro del nostro territorio che va combattuto ed estirpato a tutti i costi. Chi vuol lucrare vendendo un’immagine stereotipata di Napoli, legata alla camorra, dovrebbe vergognarsi», ha commentato il consigliere Regionale del Sole che ride Francesco Emilio Borrelli. E anche sui social già monta l’indignazione per l’iniziativa. «La mafia e la camorra sono un cancro, non una sorta di brand in nome del quale promuovere iniziative commerciali di pessimo gusto che contribuiscono ad esportare l’immagine tossica e deteriore di ‘Malanapoli’» dice invece, in una nota, il deputato Alessandro Amitrano (M5s). «La nostra città è una capitale millenaria della cultura, con centinaia di luoghi da scoprire, ad ogni angolo – ha osservato il parlamentare -. Di un tour del genere, offerto persino in inglese, non si sentiva alcun bisogno. Come se non bastassero i pregiudizi, le superficialità, le banalizzazioni su Napoli e i napoletani, ora arriva anche lo sfruttamento a fini turistici di una piaga che fiacca lo sviluppo sano della città e che va combattuta con tutte le forze, ogni minuto. Banalizzare e sfruttare un dramma è operazione triste, dannosa e penosa».

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