L’OMICIDIO PER UN PARCHEGGIO A TORRE ANNUNZIATA – Secondo gli inquirenti i quattro fermati volevano tutti uccidere, domani i funerali di Maurizio Cerrato

Maurizio Cerrato è stato accoltellato da uno degli indagati mentre gli altri lo tenevano fermo: i quattro arrestati sono tutti accusati di omicidio volontario del povero custode del parco archeologicodi Pompei intervenuto per difendere sua figlia. La volontà di uccidere, la premeditazione, il concorso in un omicidio efferato e brutale: i quattro uomini arrestati stanotte sono tutti egualmente colpevoli. Questo scrive il pm Giuliana Moccia nel decreto di fermo nei confronti dei fratelli Giorgio Scaramella e Domenico Scaramella, del cugino dei due Antonio Cirillo e di Antonio Venditto. “Gli attuali indagati sono sopraggiunti insieme sul posto, chiamati ed accompagnati da Giorgio Scaramella, ed hanno immediatamente aggredito fisicamente il Cerrato, sebbene questi avesse chiesto a Domenico Scaramella di chiarire i fatti. Tutti gli indagati hanno percosso Cerrato”. La ricostruzione dell’episodio fatta attraverso le testimonianze della figlia, Maria Adriana Cerrato, e degli altri presenti è sconvolgente, narra di una ferocia e una freddezza inaudita. Quella di quattro uomini che per una banale lite di parcheggio di un sopruso decidono che l’uomo che li ha sfidati debba morire.

I funerali si svolgeranno domani, domenica 25 aprile, alle ore 15,30, presso la chiesa dello Spirito Santo di corso Vittorio Emanuele III di Torre Annunziata. Ad annunciarlo è il sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione, che sottolinea come ”interpretando il sentimento dell’intera comunità e in segno di profondo cordoglio per la drammatica e prematura scomparsa del nostro concittadino”, è stato proclamato per domani il lutto cittadino. “Si invita  – dice il sindaco – l’intera popolazione, i titolari delle attività  commerciali, le organizzazioni politiche, sociali e produttive e le associazioni ad esprimere, in concomitanza con il rito funebre, la loro partecipazione mediante la sospensione delle attività in segno di raccoglimento e rispetto.  Rinnovo la mia assoluta vicinanza ai familiari, la cui esistenza è stata stravolta per sempre quella maledetta sera di quattro giorni fa. Sono conscio del fatto che nessun arresto o condanna, che mi auguro sia esemplare, potrà mai alleviare l’indicibile sofferenza causata dall’assurda morte del loro amatissimo Maurizio”. Da Comune assicurano la costituzione come parte civile al processo contro i quattro indagati è la definitiva rimozione delle sedie della vergogna che avevano impedito alla figlia del povero Maurizio di parcheggiare liberamente come dovrebbe avvenire in un paese civile.

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