Le pagelle di Legambiente sui rifiuti: bene il Parco del Cilento, meno quello del Vesuvio

Buona la performance del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano che con il 71,6% di raccolta differenziata raggiunge e supera l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata entro il 31 dicembre 2012. Con 65 comuni ricicloni e 32 comuni rifiuti free (in cui la produzione pro-capite di rifiuti avviati a smaltimento è inferiore ai 75 chili per abitante l’anno) il Cilento si assesta tra i parchi nazionali più virtuosi nella classifica di Legambiente. Più deficitaria la posizione del Parco Nazionale del Vesuvio, che raggiunge appena il 56,11% di raccolta differenziata, al di sotto dell’obiettivo di legge con solo quattro Comuni ricicloni e un Comune rifiuti free. Il Parco Nazionale del Vesuvio registra, però, una delle migliori performance: nei 13 comuni analizzati tra il 2020 e il 2021 è cresciuta la raccolta differenziata del 7% e sono aumentati i Comuni ricicloni, passati da 2 a 4.

Legambiente presenta il dossier «Parchi Rifiuti Free», che riguarda i Comuni situati nelle aree di maggiore pregio naturalistico. L’iniziativa ha un duplice obiettivo: da un lato promuovere la corretta gestione dei rifiuti nei Comuni delle aree naturali protette che hanno percentuali di raccolta differenziata ancora troppo bassi; dall’altro avviare, d’intesa con le aree protette, azioni di riduzione dei rifiuti attraverso la gestione virtuosa dell’intero ciclo, garantendo la tutela dell’ambiente e del territorio e qualificando l’offerta delle strutture e delle località turistiche delle aree protette.

Nel dossier Legambiente rielabora i dati Ispra relativi al 2021 sulla raccolta differenziata di 498 comuni dei 24 Parchi nazionali che interessano 1.471.319 ettari di territorio protetto e una popolazione di 2.789.748 abitanti. Per la Campania la ricerca riguarda i 93 comuni presenti nei due parchi Nazionali, che interessano complessivamente 187,744 ettari di territorio protetto e una popolazione di 538.276 abitanti. Complessivamente sono 69 i comuni ricicloni presenti nei due parchi nazionali e 33 quelli rifiuti free. Tra il 2020 e il 2021 i Comuni ricicloni sono aumentati del 15% (pari a 9 unità), sono rimasti quasi stabili i Comuni rifiuti free (diminuzione di una sola unità).

«Per raggiungere gli obiettivi al 2030 — commenta Maria Teresa Imparato, presidente di Legambiente Campania —e favorire la transizione ecologica soprattutto nei parchi, territori ricchi di natura ma più esposti ai cambiamenti climatici, serve un cambio di passo con politiche territoriali efficaci e coerenti. Non investire sulla qualità e quantità di raccolta differenziata determina effetti negativi: i rifiuti abbandonati e la non corretta gestione dei rifiuti urbani diventano non solo un detrattore ambientale e un rischio per la fauna selvatica protetta; ma impattano anche su l’attrattiva turistica, condizionando in negativo il giudizio di chi visita questi luoghi».

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