Lavitola in carcere in Italia, nuove accuse ordine di custodia per De Gregorio


L’ex direttore dell’Avanti, Valter Lavitola, è atterrato all’aeroporto di Fiumicino alle 6.40, con un volo proveniente da Buenos Aires ed è stato arrestato per essere trasferito a Napoli al carcere di Poggioreale. Su richiesta della Procura di Napoli gli è stata notificata oggi una nuova ordinanza di custodia: tra le accuse anche la corruzione internazionale per presunte tangenti a politici panamensi per la realizzazione di carceri. Emesso anche un ordine di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti del senatore del Pdl Sergio De Gregorio (il provvedimento è stato trasmesso al Senato per l’autorizzazione). Ai due e ad altri 17 indagati viene contestato il reato di associazione per delinquere legata ai fondi per l’editoria. Corruzione del presidente di Panama. Dalle fonti di prove acquisite dai pubblici ministeri di Napoli Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli riguardo alle attività svolte all’estero da Lavitola, «emerge chiaramente, a livello di gravità indiziaria, il coinvolgimento, oltre del Lavitola nel ruolo di intermediario, del Presidente di Panama Martinelli e di uomini del suo governo nel mercimonio» legato alla realizzazione di carceri modulari nello Stato dell’America centrale. Lo scrive il gip di Napoli Dario Gallo nell’ordinanza di custodia cautelare a carico dello stesso Lavitola, del senatore Sergio De Gregorio. Per ottenere illecitamente alcune commesse milionarie, Valter Lavitola avrebbe ricompensato con «utilità e somme di denaro in contante» il presidente di Panama Ricardo Martinelli, destinatario anche di una valigetta con del denaro, il ministro della giustizia Roxana Mendez ed altri esponenti di governo. Gli indagati. In tutto le ordinanze di custodia cautelare sono dieci – sei in carcere e quattro ai domiciliari. Diciannove gli indagati. Gli arresti in carcere sono stati disposti per lo stesso Lavitola, Vincenzo Ghionni, Angelo Capriotti, Paolo Passalacqua, Claudio Fagiano e Enzo Valori. Arresti domiciliari invece per Roberto Cristiano, Santo Antonio Bifano, Patrizia Gazzulli e per il senatore Sergio De Gregorio. Per altri due indagati – Filippo Giovanni Marzocco e Antonino Lauro – è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di presentarsi tutti i giorni alla polizia giudiziaria. Il gip di Napoli – che ha anche disposto il sequestro preventivo dei beni del consorzio Svemark – ha invece detto no all’arresto di Marco Amatucci (per carenza di
gravi indizi), di Alfonso Tramontano e Augusto Lino (entrambi per carenza di esigenze cautelari). Indagati sono inoltre Salvatore Galiero, Bruno Pelliccio, Giustina Carignani e Antonia Gagliardi. De Gregorio. «Mi difenderò con le unghie e con i denti», dice De Gregorio. «Non essendomi mai sottratto all’autorità

giudiziaria non capisco quale necessità ci sia di questa misura cautelare», aggiunge il parlamentare napoletano. L’inchiesta. Lavitola era già indagato nell’ambito dell’inchiesta sui rapporti tra i coniugi Tarantini e l’ex premier Silvio Berlusconi. Dopo quasi otto mesi di latitanza (dal 14 ottobre 2011) rientra in Italia per costituirsi dopo essere stato in varie parti del mondo, da Panama al Brasile, dal Medio Oriente all’Argentina. Ha completato un dossier sui suoi trascorsi in Italia che «ha rinchiuso in una cassaforte all’estero».
loravesuviana.it

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