LA POLITICA A POMIGLIANO – Lo sfogo dell’ex sindaco Del Mastro, il primo giorno del Commissario prefettizio

Pomigliano d’Arco – Il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, a seguito delle dimissioni dalla carica di 13 consiglieri su 24 assegnati al Comune di Pomigliano d’Arco, ha sospeso il consiglio comunale e nominato Commissario prefettizio Carolina Iovino viceprefetto in servizio presso la Prefettura di Napoli. E’ stata incaricata della provvisoria amministrazione dell’Ente avviando, nel contempo, la procedura di scioglimento dell’organo consiliare.

“Lo scopo di chi ha decretato lo scioglimento del Consiglio comunale, è tornare rapidamente alle elezioni, per consentire l’affermazione di singoli gruppi di opinione e di potere che, lontani da ogni visione di Città, intendono solo imporre il proprio predominio territoriale”. Lo ha detto l’ormai ex sindaco di Pomigliano d’Arco , Gianluca Del Mastro, dopo le dimissioni di 13 consiglieri comunali che hanno di fatto decretato lo scioglimento del consesso civico. “Cinque consiglieri dimissionari dei quali ho disatteso le aspettative – ha sottolineato – non condivise da tutta la coalizione, sono usciti dalla maggioranza. Di questi, due vengono da una forza politica collegata al Pd, uno è un consigliere Pd e due fanno parte del gruppo Nuove Generazioni. A loro si è aggiunto il vice sindaco (Eduardo Riccio), segretario del Pd cittadino, che ha coordinato le operazioni, dimettendosi qualche giorno fa e l’assessore alle Politiche Sociali (Salvatore Esposito), che ha comodamente preso le distanze dall’Amministrazione un minuto dopo la sua caduta.

Alle firme per le dimissioni, però, si sono sottratti tre consiglieri Pd, tenuti all’oscuro della manovra, e i consiglieri dei gruppi IdeaPomigliano, Insieme per il Futuro, e Rinascita che non era in maggioranza, ma che ha mostrato alto senso di responsabilità”. Del Mastro, infine, ha ringraziato quanti hanno difeso l’amministrazione comunale, e fa una carrellata di quanto realizzato in due anni e mezzo: “piano urbanistico, lavori pubblici, stop alla cementificazione selvaggia del territorio, rinnovamento della macchina comunale e riequilibrio economico-finanziario dell’Ente, finanziamenti per circa 50 milioni di euro, sostegno alle categorie svantaggiate, promozione dell’istruzione, della cultura, delle pari opportunità. Vado via – ha concluso – con la consapevolezza che, in un panorama politico complicato e spesso desolante, insieme a donne e uomini tenaci e di grande competenza, abbiamo gettato le basi per il futuro di Pomigliano”.

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