Irina, costretta a nascere a 5 mesi è viva grazie all’amore

Pollena Trocchia – Questa è una storia triste e dolcissima assieme. E’ la storia di una bambina che oggi nonostante tantissimi problemi vive e di una famiglia che ha fatto di tutto purchè questo accadasse, contro chi invece (a inizio febbraio si è celebrato un processo, rinviato a maggio) ha tentato di non farla nascere. Sì perchè la piccola Irina, oggi chiamata Mariagrazia e affidata dal Tribunale di Salerno alla nonna paterna, è stata fatta nascere a solo cinque mesi di gravidanza. La storia di Mariagrazia e quella di Alina (sua mamma) sono collegate a un filo rosso a quelle della mamma e del compagno della ragazzina divenuta mamma troppo in fretta e solo dopo accolta in una vera e propria famiglia.  Su entrambi pendono denunce gravissime perchè secondo l’accusa avrebbero indotto ina a partorire prematuramente, obbligandola a lasciare in clinica la bimba definita poi adottabile.    La giovanissima mamma è costretta a raggiungere la famiglia di origine in Ucraina e perde ogni legame col padre di sua figlia e con la bambina stessa.  La forza di volontà, l’amore e anche un po’ di fortuna fanno ritrovare la piccola Mariagrazia alla famiglia del papà, grazie una notizia passata al Tg3 del ritrovamento di una bimba nata prematura di cinque mesi. Dalla visione del filmato a oggi è stato un continuo andirivieni tra tribunali, polizia, tribunali per i minori. e ospedali perchè siccome fatta nascere a soli 5 mesi la piccola presenta diversi problemi di salute. “Solo l’amore e la forza dei nonni – dice Paolo Piccolo, l’avvocato della familia oggi affidataria della piccola – ha permesso alla piccola Mariagrazia di vivere. Oggi dobbiamo fare giustizia”. La mamma di Irina e il compagno, un noto imprenditore napoletano, sono stati denunciati per violenza fisica e psicologica. A maggio ci sarà il processo. La piccola Mariagrazia cresce e la sua condizione di salute migliora.

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