“Il male di Cercola non è affatto Pasquale Tammaro”. Dopo le dimissioni, Nicola Campanile vuota il sacco sul “sistema Cercola”


Cercola – Dibattuto, chiacchierato, qualche volta avversato. Di sicuro Nicola Campanile (dirigente Inps, ex sindaco a Villaricca, assessore a marano prima nella Margherita e poi nel Pd) è stato l’unico assessore (e non solo nella giunta sgangherata di Pasquale Tammaro) a mettere mano ad assunzioni di dipendenti (fa nientese poi un concorso a tempo indeterminato l’ha vinto manco a dirlo il figlio del sindaco Tammaro) alla stabilizzazione degli Lsu e ad un processo di informatizzazione della macchina comunale, certamente all’avanguardia. Campanile, che fa? Sul più bello si dimette? Non lo faccio per la crisi politica attraversata dalla maggioranza a Cercola, ma solo per motivi personali. Non posso dedicarmi ad una cosa in cui credo a mezzo servizio. Oggi poi coi tagli del Governo Berlusconi, è quasi impossibile amministrare figuriamoci riformare la macchina amministrativa. Come ha trovato Cercola? Questo comune è gestito da vent’anni malissimo. Cercola è una città asfissica e anoressica, con una pianta organica ridotta all’osso e tutto in mano alle solite lobby come quella di Salvatore Grillo, che nel Comune dove fa la guerra ha due parenti diretti che fanno i funzionari e uno proprio al settore economico, quello più in crisi. Il consigliere Grillo che tanto sbraita, faceva il testimone in un processo dove sua cognata faceva l’avvocato contro il Comune e il fratello (funzionario comunale) faceva il liquidatore. Bello no? Va bene Campanile, se fossero vere queste cose Grillo dovrebbe tacere, ma come si fa ad andar d’accordo con Tammaro? Ci può spiegare come ha fatto? Io ho fatto il mio lavoro e Pasquale il suo. Quando ci insediammo chiamammo il Prefetto. Il sindaco ha il suocarattere, ma è una
persona perbene. Non posso dire certo altrettanto di chi lo accusa sempre e comunque. Lei ha gestito l’affido della Cittadella Sportiva alla Fipav (società legata al genero del sindaco), sempre lei ha istruito il concorso vinto dal figlio del sindaco e sempre lei ha curato l’affido di un incarico di portavoce del sindaco a sua nuora, possiamo dire che lei ha permesso di realizzare legalmente a Tammaro tutto quello che gli passava per la testa? Assolutamente. Tutto è stato fatto sempre per il bene della collettività, soprattutto la questione cittadella sportiva che De Laurentis voleva affidare alla Consorzio Fede e Lavoro e non gestire direttamente col Calcio Napoli.

l’Ora
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