Il Gip di Rimini ha convalidato il fermo di tre dei quattro indagati arrestati accusati dell’omicidio di Antonino Di Dato, pestato a morte per un debito di 7500 euro

 

Antonio Di Dato

Il Gip Vinicio Cantarini del Tribunale di Rimini ha convalidato il fermo disposto dal sostituto procuratore Paolo Gengarelli per tre dei quattro uomini accusati dell’omicidio di Antonino Di Dato, 45 anni originario di Cercola, morto a causa delle ferite riportate in un violento pestaggio il 3 novembre scorso nell’hall di un hotel di Rimini. Si tratta di Bruno Francesco Cacchiullo, 53 anni di Taranto, Costantino Lomonaco, 35 anni di Messina e Ivan Dumbovic di 42 (questi ultimi due difesi dagli avvocati Francesco Pisciotti e Massimiliano Giacumbo), che secondo le indagini della Squadra Mobile di Rimini, con un altro complice, un cittadino bosniaco tuttora ricercato, la sera del 3 novembre ridussero in fin di vita Di Dato, deceduto dopo 9 giorni di coma all’Ospedale Bufalini di Cesena. I tre che sono stati interrogati in carcere a Rimini dal gip hanno spiegato e raccontato la loro versione dei fatti. L’accusa nei loro confronti è di omicidio volontario, per un debito di 7.500 euro.

 

 

I commenti sono chiusi, ma trackbacks e i pingback sono aperti.