IL DISASTRO DI SCAMPIA – Sotto la lente del pool di magistrati, documenti sulla manutenzione e sul progetto Restart
Le accuse ipotizzate: disastro, crollo, omicidio colposo plurimo, lesioni colpose. Prima ancora di ascoltare testimoni e soccorritori, hanno deciso di mandare gli uomini della polizia giudiziaria ad acquisire i faldoni: quelli degli interventi di manutenzione e quelle legate alla riqualificazione della Vela celeste. Il pool di magistrati coordinati da Simona di Monte è composto da Antonella Fratello, Manuela Persico (titolare del fascicolo) e Mario Canale, indaga su più fronti: quello della manutenzione dei giunti, delle altre parti metalliche che congiungono un pezzo di Vela all’altra, la consistenza del cemento e tutti i valori strutturali, il cui deficit avrebbe potuto provocare il disastro che purtroppo c’è stato. Una carneficina: due morti e decine di feriti, tra cui e sono gravi, molti bimbi. Sotto la lente dei magistrati anche il progetto di riqualificazione che sta interessando la Vela celeste. In ballo ci sono i fondi del Pnrr, in uno scenario che ha consentito di abbattere due Vele, di progettare la demolizione nei prossimi anni della Vela rossa e della Vela gialla, e di conservare la presenza come archeologia urbana della Vela celeste. Un restyling iniziato, mesi fa è stato avviato un cantiere decisivo per rimuovere detriti e eventuali presenze di amianto. Sulle prime e lo ha chiarito anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, non c’è rapporto di causa ed effetto, tra il progetto di restyling e il crollo del ballatoio. Le cause vanno ricercate altrove. La procura, ma anche i tecnici comunali disporranno un monitoraggio serrato su tutti i ballatoio. Quanti sono a rischio crollo come quello della Vela Celeste?
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