Folla ai funerali di Maurizio Cerrato. Il Vescovo Mimmo Battaglia si rivolge agli assassini: ”Gente infame che non sa cos’è il pudore”

“Come è possibile che una sola pugnalata abbia trafitto quattro cuori”. C’è scritto sul manifesto funebre affisso anche all’ingresso della chiesa dello Spirito Santo a Torre Annunziata, dove ieri pomeriggio  sono stati celebrati i funerali di Maurizio Cerrato, il sessantunenne ucciso lunedì sera al culmine di un’aggressione per aver difeso la figlia 20enne.

Il manifesto è l’ultimo saluto della moglie Tania Sorrentino e delle figlie Maria Adriana e Andrea Sveva. “Che il silenzio delle persone che si sono voltate da un’altra parte, abbia reso queste ferite non rimarginabili. Il dolore che ci porteremo dentro tutta la vita sarà alleviato solo dal ricordo del tuo amore immenso. Cercheremo – si legge ancora – in ogni sguardo la luce dei tuoi occhi, in ogni sorriso la gioia del tuo cuore, in ogni gesto il tuo essere. Dacci la forza di continuare a vivere senza te e accompagna il nostro cammino sempre. Mostraci i tuoi occhi quando ci sentiremo perse e senza alcun dubbio ritrovare la retta via. Ci mancherai sempre, “grande eroe”. Ti amiamo”. Eroe. Maurizio è morto da padre che ha difeso sua figlia dall’aggressione di persone che occupavano abusivamente con delle sedie posti destinati al parcheggio a Torre Annunziata. E in una città così, un padre che difende sua figlia può morire da eroe.

il Vescovo di Napoli don Mimmo Battaglia

”Non cederemo alle intimidazioni di quanti credono di seminare paura con la violenza, ma non possiamo essere lasciati soli. Né la preoccupazione, né la paura, né le minacce possono zittire la nostra voce o fermare il nostro cammino. Voltare pagina è possibile se tutti ci sentiremo coinvolti”. Don Domenico Battaglia, il Vescovo di Napoli che continua ad essere un prete di strada nonostante il ruolo, è chiarissimo quando  si rivolge alla moglie Tania e alle due figlie di Maurizio Cerrato, durante una lunga omelia dall’altare della chiesa dello Spirito Santo a Torre Annunziata, dove si sono svolti i funerali. L’arcivescovo metropolita di Napoli cita poi Franco Battiato quando parla degli autori dell’omicidio: ”Gente infame che non sa cos’è il pudore”. A questi, dice, ”noi possiamo offrire il nostro dolore, la nostra rabbia ma non la nostra resa. A questa gente diciamo: se avete bisogno di noi siamo qui, se avete bisogno di speranza ne siamo pieni. Se non riuscite a credere in una terra migliore, noi vi potremo fare sentire la fragranza di questa idea. Signore, fa che questa terra non ceda allo smarrimento, che nessuno di noi ceda allo smarrimento: preservala dallo scetticismo di non farcela più. Infondile l’audacia di rompere con le trame residue della disonestà organizzata. Aiutala ad incamminarsi sulle strade del rinnovamento e della trasparenza e accetta l’olocausto che si è consumato su Maurizio come rito espiatorio di tutti i nostri peccati comunitari”.

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