FLASHMOB A PORTICI: LA SCUOLA E’ UNA QUESTIONE DI SALUTE, ECCO IL COORDINAMENTO DELLE SCUOLE APERTE DI PORTICI

Portici – Si è svolto sabato 5 dicembre alle ore 11,30 – davanti al Secondo Circolo (Istituto comprensivo “L. da Vinci Comes D.M.” in Via Bernini, 10) a Portici, un Flashmob. Un’azione insolita per la città vesuviana, animata da numerose famiglie, che si affianca alla mobilitazione nazionale indetta dal coordinamento Priorità alla Scuola. L’iniziativa è avvenuta in contemporanea ad eventi che si sono svolti in tantissime città italiane.  L’iniziativa era finalizzata a chiedere all’amministrazione comunale targata Enzo Cuomo  l’apertura delle scuole e sensibilizzare la cittadinanza sui problemi sociali psicologici ed educativi dei bambini costretti da mesi a fare didattica davanti ad uno schermo. L’evento si è svolto posizionando sedioline vuote e fogli bianchi davanti alla scuola. I bambini hanno poi spezzato una matita come simbolo della negazione del loro diritto allo studio e alla socializzazione. La regione campania rappresenta un’anomalia europea in merito all’istruzione scolastica: siamo l’unica regione d’Italia, unico caso in Europa, a tenere chiuse le scuole dalla seconda elementare in poi, procedendo, ordinanza dopo ordinanza, verso una catastrofe educativa. La continua altalena tra dichiarazioni e ordinanze contraddittorie ha fatto perdere ogni credibilità alle istituzioni, oltre che escludere le giovani generazioni campane dall’accesso al diritto inalienabile all’istruzione. ”L’amministrazione della città di Portici  – scrive il Coordinamento Scuole Aperte Portici ha reso l’anomalia campana una vera e propria assurdità. Nonostante la curva dei contagi sia calata, i contagi sono sotto l’1%,  Nonostante le Scuole d’Infanzia e Primaria abbiano impatto zero sul traffico cittadino, Nonostante La Società Italiana Pediatria si sia espressa a favore della riapertura delle scuole, rilevando che i danni procurati ai bambini più piccoli dalla didattica a distanza siano molto maggiori del rischio contagio,  il Sindaco Enzo Cuomo continua a tenere chiuse anche le scuola dell’Infanzia e le Prime Elementari (che per ordinanza regionale dovrebbero essere aperte). I nostri bambini sono da metà ottobre confinati in casa a fare didattica davanti ad uno schermo. Crediamo che il prolungamento della didattica a distanza non sia il rimedio, ma piuttosto il veleno: incrementa le disuguaglianze, aggrava le lacune educative, acuisce il disagio psicologico”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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