Ercolano non vuole morire di cancro e marcia contro il biocidio e l’indifferenza delle istituzioni locali e nazionali

Ercolano non vuole morire di cancro. Il monito verrà ribadito mercoledì 28 giugno alle ore 18.30 in piazza Trieste dove partirà il “Corteo Cittadino – Per la Vita e la Madre Terra” organizzato dall’associazione Salute Ambiente Vesuvio.

Un corteo per dire NO ai roghi tossici e alle discariche che stanno distruggendo il Parco Nazionale del Vesuvio, una delle discariche abusive più grandi d’Italia. L’attenzione di questo corteo è su San Vito, la zona alta di Ercolano e perimetrale al Parco. Qui i veleni presenti nell’aria sono seppelliti ovunque e stanno condannando a morte, con patologie specifiche, quali tumori e leucemie, la cittadinanza locale. Gli organizzatori invitano i partecipanti a non manifestare con bandiere, striscioni o simboli di partiti e movimenti politici.

Per sensibilizzare le istituzioni sulla questione, nei giorni scorsi è partita una petizione indirizzata al sindaco di Ercolano, Ciro Bonajuto, al Ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti, al Prefetto di Napoli, Carmela Pagano, al Sindaco Metropolitano di Napoli, Luigi De Magistris e al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Nel documento le associazioni aderenti e i cittadini chiedono che “ nell’immediato intervenga l’esercito italiano a presidio di questa vasta area”.

Si richiede inoltre la bonifica di tutti i siti contaminati e l’installazione di un sistema di videosorveglianza lungo tutto il perimetro del Parco Nazionale del Vesuvio. La questione ercolanese è balzata agli occhi dell’opinione pubblica grazie alla denuncia di due sacerdoti: Don Marco Ricci e padre Giorgio Pisano. I due sacerdoti rilevarono un numero elevatissimo di funerali di bambini nelle loro diocesi. Per far luce sulla vicenda, i due padri decisero di rivolgersi all’Ospedale Monaldi. Si è scoperto che nelle zone della chiesa parrocchiale del Sacro Cuore, Croce dei Monti, Parco delle Mimose e San Vito c’è un’incidenza di tumori spaventosamente alta. Oltre ai casi accertati, ciò che maggiormente preoccupa è l’incidenza sul territorio.

Secondo un rapporto redatto dal dottor Gerardo Ciannella – direttore dell’Unità di Medicina Preventiva del Monaldi e medico impegnato con l’associazione Salute Ambiente Vesuvio – “studiando un campione di 324 residenti di San Vito, una frazione di Ercolano, è emerso che in un territorio abitato da circa 6000 persone ci sono 203 persone malate (130 uomini e 73 donne). Le patologie sono leucemie, neoplasie respiratorie, neoplasie digestive, neoplasie urinarie, neoplasie celebrali, neoplasie mammarie”.

Oggi preoccupa il crescente numero di roghi tossici in Via Novelle Castelluccio : i fumi tossici si diffondono non solo ad Ercolano ma anche a San Sebastiano al Vesuvio, San Giorgio, Portici e Torre del Greco tra l’indifferenza dell’ amministrazione locale: “Mi appello a tutti i giovani ercolanesi – ha detto ai nostri taccuini Domenico Sannino, presidente dell’associazione, da anni impegnata contro il biocidio ercolanese, “Giovani per il territorio” –  e chiedo loro di partecipare a questa manifestazione per dimostrare che si può andare ben oltre quella che è un’apatia generazionale causata da chi vuole farci credere che non possiamo cambiare il nostro destino. Ercolano nei decenni passati è stata violentata dagli interramenti di rifiuti pericolosi e ancora oggi è martoriata a causa dei continui roghi tossici che portano la morte nelle nostre case. Noi giovani siamo il presente e dobbiamo impegnarci per far voltare pagina alla nostra amata città.”

Dario Striano

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