ERCOLANO: CATASTROFE COME RINASCITA

Ercolano Scavi zona antica spiaggiaCatastrofe come rinascita”: comincia con questo argomento il dossier di 60 pagine presentato da Ercolano per la corsa al premio di “Capitale della Cultura Italiana” organizzato dal Mibact, che oggi pomeriggio ha designato Mantova come vincitrice tra le dieci finaliste in lotta per l’ambito titolo.

“Catastrofe come rinascita” per esaltare le doti di un popolo, quello ercolanese, che ha nel suo DNA la capacità di rialzarsi dai momenti bui. I momenti bui del 79 d.c., la cui eruzione del Vesuvio ha raso al suolo sì un’intera città, ma ha lasciato anche ai posteri un meraviglioso patrimonio archeologico ben rappresentato dagli Scavi: principale volano di sviluppo, assieme alla creazione di un albergo nel centro storico e alla riqualificazione della Stazione ferroviaria, per “l’Innovazione Turistica”, una delle linee strategiche d’intervento prevista dal fascicolo tenuto ancora nascosto, “per scaramanzia”, alla Stampa.

Momenti bui come quelli delle faida di Camorra che hanno messo per anni in prima pagina di quotidiani locali e nazionali i “fatti” di cronaca nera accaduti in città. Ma che hanno portato anche alla nascita di un esemplare modello di lotta alla malavita dal basso, che ha visto schierati assieme, in difesa della Legalità, liberi cittadini, commercianti, associazioni (es. Radio Siani e Antiracket), forze dell’ordine e amministratori locali.

Il Modello Ercolano per la Legalità è un altro dei punti cardine promosso dalla relazione finale inviata al Ministero dei Beni culturali, volto a sottolineare l’ingegno e la creatività di un popolo vulcanico in grado di inventarsi e di rinascere dalle ceneri. Da qui “Ercolano crea”: il progetto bandiera che avrebbe dato luogo ad un laboratorio culturale sperimentale che sarebbe poi culminato a fine anno 2016 con una Fiera del Patrimonio materiale e immateriale della città.

Agricoltura, enogastronomia, artigianato, archeologia e tanto altro ancora: la fiera finale e le tante iniziative integrative previste, come festival, concerti, soggiorni, workshop e corsi di formazione internazionali, visite turistiche e concorsi, avrebbero puntato a valorizzare le tante eccellenze di una città che, dopo esser stata protagonista in negativo di tanti e tragici eventi, ha imparato nuovamente a sognare.

E allora che sia nuovamente “Catastrofe come rinascita”: per imparare a rialzarsi dalla mancata designazione a Capitale della Cultura, data ormai per fatta sino a poche ore dalla proclamazione di pochi minuti fa; sperando che da questo momento buio Ercolano possa trarre la forza e la determinazione per il 2017. Sperando che Ercolano possa nuovamente rinascere dalle ceneri.

Dario Striano

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