E’ morto Raffaele La Capria, avrebbe compiuto 100 anni il prossimo ottobre

Un pezzo di Napoli, un pezzo importantissimo di una città più volte ferita a morte. Napoli nel cuore dalla nascita, Roma da sempre la sua casa. Raffaele La Capria è morto questa notte, avrebbe compiuto 100 anni il prossimo 3 ottobre. Le sue opere avevano al centro la città partenopea. Autore di Ferito a morte, con il quale ha vinto il premio Strega nel 1961, si è imposto come una delle voci più significative della letteratura italiana del secondo Novecento raccontando soprattutto la sua Napoli, una città che aveva nell’anima come ha sempre detto in tante interviste. Ferito a morte è poi confluito con il precedente Un giorno d’impazienza (1952) e con il successivo Amore e psiche (1973) in Tre romanzi di una giornata (1982). Condirettore dal 1990 della rivista letteraria Nuovi argomenti, autore di programmi Rai e sceneggiature di numerosi film di Francesco Rosi tra i quali Le mani sulla città (Leone d’Oro a Venezia) e Uomini contro, ha collaborato con Lina Wertmuller alla sceneggiatura del film Ferdinando e Carolina. Nel settembre del 2001 ha ricevuto il Premio Campiello alla carriera e nel 2002 il premio Chiara. Nel 2005 vinse il Viareggio per la raccolta L’estro quotidiano e qualche anno dopo ancora il premio Alabarda d’oro e il Brancati.

Sposato con l’attrice Ilaria Occhini, morta tre anni fa, è stato consuocero di Antonello Venditti e Simona Izzo. Tra le altre opere, si ricordano le raccolte di racconti come La neve del Vesuvio, fiori giapponesi (1979), Colapesce (1997). Si è dedicato molto anche alla saggistica, pubblicando, tra gli altri, False partenze (1964), Il sentimento della letteratura (1964) e l’autobiografia Cinquant’anni di false partenze (2002). Nel 2003 le sue opere sono state pubblicate in un volume della collana I Meridiani a cura di Silvio Perrella. Una nuova edizione riveduta e aggiornata, in due volumi, è stata pubblicata nel 2015.

La Capria ha anche tradotto opere per il teatro di autori come Sartre, Cocteau, Eliot, Orwel e introdotto o prefato opere di Silone, Patroni Grffi, Veronesi e moltissimi altri autori italiani e internazionali.

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