Consiglio Comunale – Portici. Il consigliere Ruffino critico nei confronti del suo sindaco e della Giunta: “Sta commettendo gli stessi errori di Marrone”. La Maggioranza è forte anche nelle commissioni

 

Il sindaco Cuomo sta commettendo gli stessi sbagli del dottor Marrone“. L’accusa al primo cittadino di Portici proviene non dall’opposizione del rivale Salvatore Iacomino o da quella del grillino Giovanni Erra, ma da un suo consigliere di maggioranza, un suo fedelissimo, un iscritto al “suo” Partito: Enzo Ruffino, eletto alle scorse amministrative tra le fila del Pd, che, ieri, durante un consiglio comunale particolarmente infuocato, ha rivelato di essere critico nei confronti di questo inizio di mandato di governo cittadino.

Secondo il rappresentante del partito democratico in assise il sindaco senatore Enzo Cuomo, dopo il primo mese e mezzo di sindacatura, avrebbe disattesole promesse elettorali, nominando una Giunta non all’altezza del compito prefissatole e continuando, dunque, sulla falsa riga del suo rivale e predecessore Nicola Marrone, sfiduciato nel Luglio 2016: “Oggi, purtroppo, ho la netta percezione che gli errori commessi dal dottor Marrone si stiano riproponendo pedissequamente. Il senatore Cuomo, infatti, come è evidente a tutti, ha assegnato le deleghe assessoriali a persone degne sotto il profilo morale, ma totalmente prive di esperienze, competenze e professionalità nei settori a loro assegnati. La giunta Marrone non doveva fare altro che portare a termine progetti approvati, finanziati ed appaltati: invece, è naufragata e ha fallito proprio nella gestione operativa. Avremo da affrontare il completamento del programma Più Europa, ed altri progetti in cantiere. Si deve purtroppo registrare il fallimento, con relativo contenzioso, del progetto di Piazza San Ciro, dove registriamo una perdita di ben 12 milioni di euro e la richiesta della ditta di 2 milioni di euro per danni e mancato utile; il restauro del galoppatoio, pure essendo stati completati i lavori, non vede ancora la struttura utilizzabile a causa della mancanza della cabina Enel; la piazzetta ex Montedison, nell’area del Granatello, vede i lavori incompleti e un contenzioso con la società appaltatrice; il restauro di Palazzo Caposele, fa registrare notevoli ritardi e la perdita della convenzione con l’Università Federico II, per l’utilizzo e il relativo finanziamento per il completamento del 2° lotto; i lavori di Corso Garibaldi sono stati completati con difetti di lavorazione e difformità rispetto al progetto approvato, il quale fu assegnato con migliorie di lavorazione non effettuate; riscontriamo concessioni edilizie rilasciate in assenza di uno strumento urbanistico, come accade in via Diaz, dove si prevedeva uno spazio a verde, e che è stato destinato alla costruzione di nuovi alloggi. Parliamo di un’area che è stata oggetto di un bando pubblico per la costruzione di parcheggi privati e pubblici in concessione. Tale delibera, è stata revocata? Lei si è preoccupato soltanto di chiudere una fase politica, ma non delle grandi sfide che ci attendono. Non ha tenuto in minima considerazione, nella composizione della giunta, le professionalità e le competenze che pure le erano state messe a disposizione e proposte“.

Dalla nomina della Giunta a quella del cda della Leucopetra: le accuse del consigliere Ruffino hanno riguardato anche la designazione “politica” di presidente e consiglieri della società partecipata che in città si occupa del servizio smaltimento rifiuti; per il cui posto sarebbero favoriti, rispettivamente, gli ex consiglieri comunali Alessandro Pacilli (Pd), Francesco Portoghese (Cristiani Uniti) e Ciro Sforza (Insieme): tutti e tre candidati nella coalizione di Cuomo alle ultime elezioni comunali. “A confermare questa percezione, sono le nomine in Leucopetra Spa. La norma, la dottrina e la giurisprudenza in vigore specificano che gli amministratori di società a capitale pubblico rispondano a parametri di competenza ed esperienza professionale. Mentre la professionalità va valutata sulla base di titoli, la competenza va riscontrata e verificata in concreto. Bene, spero che il sindaco abbia realmente valutato e riscontrato in concreto le competenze dei nominati, in base a curricula vitae e non per un mero soddisfacimento di appetiti politico-partitici. La Leucopetra, lo ricordiamo, versa in uno stato finanziario molto preoccupante e non vorrei che seguissimo la sorte della società pubblica di San Giorgio a Cremano, dove si è creato anche un danno erariale per le casse comunali. In conclusione, signor sindaco, con enorme amarezza ho deciso di non partecipare al voto e di lasciare l’aula in dissenso con le scelte da lei operate per la composizione della giunta e sulle nomine in Leucopetra. Dall’interno della maggioranza e del Partito Democratico valuterò, atto per atto, il mio voto, che sarà condizionato sempre e soltanto dalla massima trasparenza e dall’interesse della città“.

Durante lo svolgimento del consiglio il sindaco Cuomo, oltre a rispondere alle tante accuse mosse dall’opposizione, ha anche ringraziato Enzo Ruffino per lo spirito costruttivo del suo intervento, mostrando però alcune perplessità sul giudizio del consigliere nei confronti del suo esecutivo: “Il consigliere ha fatto delle considerazioni politiche sulla Giunta ed ha elencato con precisione i fallimenti della scorsa amministrazione. Posso dire che ci sarà una valutazione che, però, certamente non spetta ad un singolo consigliere comunale ma all’intera coalizione. Non si può pretendere, poi, dopo circa un mese, di dare già dei giudizi sulla qualità degli assessori.

Il duro intervento di Ruffino e la promessa di valutare atto per atto il suo voto in consiglio non mina però il progetto della maggioranza di governo cittadino, sempre più forte anche all’interno delle commissioni consiliari, dopo che lo scrutinio segreto, nonostante l’assenza sospetta della scheggia impazzita Alessandro Fimiani, ha assegnato la presidenza della commissione Affari Istituzionali, solitamente spettante all’opposizione, al consigliere comunale di maggioranza “Ciro De Martino“. Uno scrutinio che ha provocato l’ira delle minoranze che hanno apostrofato questa amministrazione comune una “dittatura“.

Dario Striano

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