Consiglio comunale a San Giorgio a Cremano su Sprar- Arci. L’opposizione: “Chiediamo chiarimenti sulla gestione”. La maggioranza: “ C’è la volontà di alzare un polverone e di gettare fango”

San Giorgio a Cremano – Chiunque pensasse che nel consiglio monotematico nella città di Troisi, riguardo la vicenda Sprar- Arci Napoli, si avrebbero avuto maggiori lumi riguardo la faccenda, è rimasto certamente deluso.

Apre l’ Assise l’ex presidente del consiglio comunale Ciro Russo, quale primo firmatario della richiesta: “ Chiediamo di ottenere chiarimenti in merito alle assunzioni, alle liquidazioni nonché al controllo su tutta la gestione del progetto Sprar( Comune- Arci), e si chiede altresì chiarimenti sulle segnalazioni fatte dal segretario generale”.

Importante è stata la sottolineatura del consigliere Di Marco: “Noi vogliamo parlare di come vengono utilizzati i soldi del governo, se ci si vuole sottrarre dalla discussione, cosa che ci è abituale, ce ne faremo una ragione. Non è in discussione l’accoglienza e che gli enti locali si facciano carico dal punto di vista etico di come si sviluppi questa.”

La maggioranza si è trincerata, dalle continue imbeccate dell’opposizione, dietro le parole del consigliere Velotta: “ Non possiamo certamente discutere su questioni che servono solo per un po’ di consenso e che allo stesso tempo sono deleterie per un percorso di integrazione. Noi rivendichiamo l’esito positivo di questo progetto” ed in seguito del consigliere Pasqua: “ Vorremmo evitare di scendere in questioni che non riguardano questo consiglio dal punto di vista tecnico, qui si cerca di lanciare un po’ di fango in giro facendo nomi e cognomi- continua- Se ci sono irregolarità, si fanno le verifiche, ma non posso consentire che si getti fango facendo riferimento all’eventuale collusione di consiglieri comunali, che hanno parenti o avrebbero avuto parenti e che hanno indebitamente usufruito di qualche cosa. Qui c’è solo la volontà di alzare un polverone.”

Il sindaco Zinno ribadisce l’importanza del progetto: “ E’ il modo migliore di rispondere ad una necessità impellente di integrare i migranti. Il ministero nel 2014, 2015, 2016 ha dato sempre il suo placet rispetto al progetto che abbiamo portato avanti, in più la rendicontazione è controllata ogni anno. E’ vero che abbiamo ritardato i pagamenti nei confronti dell’ Arci nei tempi previsti per legge, ma non sono legati a questioni di rendicontazione ma a problemi di pagamento che alle volte l’Ente ha. Ritenevo che qualche casa dovesse essere nel nostro territorio ma le case sono autorizzate dal ministero. Non ho dotazione organica delle persone, ma è comunque una scelta dell’ associazione e non possiamo decidere noi se è fatto bene o male. Non ritengo negativo essere amico del presidente dell’ associazione ,Mariano Anniciello, e non ho paura di rendere pubblico ciò che faccio perché non ho nulla da nascondere.”

Roberto Liucci

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