CONSIGLI FLOP – Dopo la richiesta di decadenza per il Consiglio Comunale di Cercola, Gaetano Busiello si appella al Tar Campania

Cercola –  La politica fuori dal Consiglio, condizionata da quella che in Consiglio non si fa. “Presenterò, a breve,  un ricorso al Tar Campania per impugnare tutte le delibere di Consiglio Comunale, le delibere di Giunta Municipale, le Ordinanze e e i Decreti Sindacali, le Delibere dell’Assemblea dei Sindaci  del Consorzio Intercomunale dei Servizi Cimiteriali che si sono approvate dopo il 18 ottobre, senza che il Presidente del Comunale Vincenzo Barone, e tutti i consiglieri comunali, hanno  dato seguito  ai doveri istituzionali fissati dall’art.27 dello Statuto Comunale,  dal quale emerge l’avvio del procedimento di decadenza per i consiglieri comunali (14), compreso il sindaco Vincenzo Fiengo,  i quali non sono intervenuti a tre consigli comunali convocati in prima convocazione”, è quanto annunciato da Gaetano Busiello, blogger e direttore de “Il Secolo Nuovo” testata dell’hinterland vesuviano con redazione a Cercola.

Tre  sono i  consigli comunali in prima convocazione  posti sotto l’attenzione del blogger (e ci tiene a chiarirlo, “elettore”) Gaetano Busiello:  del 6 giugno 2016, del 26 luglio 2016 e del 18 ottobre 2016. Proprio in queste sedute sono mancati tra gli intervenuti,  come emerge dai verbali estesi dal segretario generale,  ben 14 consiglieri su 17, compreso il sindaco Vincenzo Fiengo.  “Mentre  – commenta Gaetano Busiello – in tutti comuni italiani le autorità di controllo danno la caccia ai dipendenti fannulloni, a Cercola si è superato ogni limite, i fannulloni governano la città, determinando un’irritante mancanza di rispetto nei confronti delle  democratiche istituzioni comunali che si esprime negativamente in due aspetti, in primo luogo, il consiglio comunale è la casa degli eletti del popolo, dove la volontà popolare dovrebbe regnare sovrana e, soprattutto,  sempre ‘presente’ in pieno rispetto del mandato elettorale affidato ai consiglieri comunali dal voto popolare; in secondo luogo,l’esigenza di garantire una ordinata e proficua attività consiglio comunale  non può essere paralizzata da ‘ingiustificate’ assenze dei suoi componenti. Porto a conoscenza della città alcuni dati inquietanti, in quasi quattro anni di Amministrazione Fiengo sono stati convocati appena trentaquattro consigli comunali ( meno di uno al mese), mentre su 34 convocati in prima convocazione ben 11 sono andati deserti (quasi un terzo). Se questa non è delegittimazione del mandato popolare, desidero essere spiegato dai fannulloni consiglieri comunali cos’è?”. “ Mi chiedo – cpontinua Busiello dati alla mano – perché i cittadini devono pagare, più di mille euro, a seduta deserta del consiglio comunale in prima convocazione? Mi sembra alquanto ingiustificabile il fatto che noi cittadini dobbiamo pagare questi soldi per soddisfare la funzione politica desiderata dal sindaco Fiengo, naturalmente in violazione degli obblighi statutari. A casa mia vale il principio che le leggi vanno rispettate, quindi, mi affido ad un autorevole giudice terzo, quale il Tar Campania, per dare serenità alla credibilità delle istituzioni comunali applicando le norme dello Statuto Comunale di Cercola.”. Nel lavoro certosino di Busiello, un passato anche direttamente impegnato in politica con Alleanza Nazionale di cui è stato membro del direttivo provinciale, anche la lista dei cattivi, cioè di quei consiglieri comunali che hanno registrato tre o più  assenze consecutive in prima convocazione del consiglio comunale: “Vincenzo Fiengo sindaco e consigliere comunale; Francesco Savino, Immacolata Simonetti e Teresa Iorio del Centro Democratico; Salvatore Carrotta e Antonietta Grieco del Partito Socialista; Carla Giacinto e Filomena Mollo del Movimento Democratico; Diego Maione UDC e Ciro Borriello di SEL; Aniello Esposito e Vincenzo Esposito (Forza Italia); Giovanni Paudice (Partito Democfratico); Salvatore Calvanese (Progetto Cercola)”.

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